Vi inoltriamo la lettera predisposta dalla Lombardia in merito al processo di mutamento mansione avviato unilateralmente dall'azienda Telecom per 600 unità sul territorio nazionale.
Alla spettabile Telecom Italia s.p.a.
Sede Milano
C.C.: Segreteria SLC CGIL
Corso di Porta Vittoria - Milano
Il sottoscritto _____________________ ____________________ , in servizio presso il reparto
_________________________, con le seguenti attività: ____________________
______________________________________________, in data __/__/____ ha ricevuto
disposizione orale di servizio dal sig. __________________ ____________________ superiore
gerarchico, di spostamento al reparto _________________, con attività di
_______________________________________ a far data dal giorno __/__/____.
Contesta tale ordine in quanto ritenuto dal sottoscritto demansionante e non corrispondente alla
propria professionalità acquisita, oltre che non concordato con le OO.SS.
Comunica, con la presente, che subirà il comando solo per non incorrere in provvedimenti
disciplinari, con la più ampia riserva anche legale.
Una copia della presente verra' consegnata all'organizzazione sindacale SLC CGIL a cui do
mandato per ogni intervento del caso anche tramite le RSU.
Firma del lavoratore
Firma del responsabile per ricevuta
MILANO, __/__/____
Cosa si intende per demansionamento sul posto di lavoro?

L'articolo 2103 c.c. definisce il significato del termine "demansionamento"; accezione che forse deve essere da una parte interpretata in modo elastico e dall'altra deve garantire i diritti del lavoratore. Vediamo più nel dettaglio cosa si intende con il termine demansionamento.
"Il dipendente dovrebbe sempre essere destinato alla mansioni per le quali è stato assunto o a quelle considerate pari nell’ambito della classificazione professionale. Il datore di lavoro può tuttavia assegnare al dipendente le mansioni che ritiene più adatte alle sue peculiarità.
L’amministrazione può tenere in esercizio, nei confronti del dipendente, il diritto di destinare il personale amansioni diverse a patto che le nuove mansioni siano pari a quelle di assunzione. E’ considerato un illegale demansionamento l’assegnazione a mansioni non relazionate all’inquadramento contrattuale e la sottrazione di tutte le mansioni in precedenza esercitate.
Il lavoratore può agire in giudizio per chiedere la condanna del datore di lavoro alla reintegrazione nelle mansioni in precedenza svolte. Il lavoratore demansionamento può anche pretendere il risarcimento del danno che ha subito alla professionalità e all’immagine. Ci sono in questo senso tre orientamenti:
• è possibile il risarcimento del danno che viene dal pregiudizio di natura non patrimoniale,
• il comportamento del datore di lavoro viola anche il diritto al libero esercizio della professionalità nel luogo di lavoro. Il risarcimento può in questo caso essere riconosciuto anche nell’ipotesi in cui sia mancata la dimostrazione del pregiudizio professionale,
• il giudice può dedurre l’esistenza del danno in base agli elementi di fatto relativi alla durata delladequalificazione.
Nel caso di assegnazione a mansioni superiori il prestatore ha diritto naturalmente al trattamento corrispondente all’attività svolta. Nel caso di svolgimento eterogeneo di mansioni, deve tenersi conto delle mansioni svolte in modo prevalente.
L’assegnazione a mansioni superiori deve durare per tutto il periodo fissato dalla contrattazione (non vanno racchiusi i periodi di ferie e malattia). Sono invece compresi i riposi settimanali ed i riposi compensativi".
"Il dipendente dovrebbe sempre essere destinato alla mansioni per le quali è stato assunto o a quelle considerate pari nell’ambito della classificazione professionale. Il datore di lavoro può tuttavia assegnare al dipendente le mansioni che ritiene più adatte alle sue peculiarità.
L’amministrazione può tenere in esercizio, nei confronti del dipendente, il diritto di destinare il personale amansioni diverse a patto che le nuove mansioni siano pari a quelle di assunzione. E’ considerato un illegale demansionamento l’assegnazione a mansioni non relazionate all’inquadramento contrattuale e la sottrazione di tutte le mansioni in precedenza esercitate.
Il lavoratore può agire in giudizio per chiedere la condanna del datore di lavoro alla reintegrazione nelle mansioni in precedenza svolte. Il lavoratore demansionamento può anche pretendere il risarcimento del danno che ha subito alla professionalità e all’immagine. Ci sono in questo senso tre orientamenti:
• è possibile il risarcimento del danno che viene dal pregiudizio di natura non patrimoniale,
• il comportamento del datore di lavoro viola anche il diritto al libero esercizio della professionalità nel luogo di lavoro. Il risarcimento può in questo caso essere riconosciuto anche nell’ipotesi in cui sia mancata la dimostrazione del pregiudizio professionale,
• il giudice può dedurre l’esistenza del danno in base agli elementi di fatto relativi alla durata delladequalificazione.
Nel caso di assegnazione a mansioni superiori il prestatore ha diritto naturalmente al trattamento corrispondente all’attività svolta. Nel caso di svolgimento eterogeneo di mansioni, deve tenersi conto delle mansioni svolte in modo prevalente.
L’assegnazione a mansioni superiori deve durare per tutto il periodo fissato dalla contrattazione (non vanno racchiusi i periodi di ferie e malattia). Sono invece compresi i riposi settimanali ed i riposi compensativi".
Fonte: Portaldiritto.