DICHIARAZIONE CONGIUNTA DI EMILIO MICELI, SEGRETARIO GENERALE SLC CGIL E MARIO PETITTO SEGRETARIO GENERALE SLP CISL SU CHIUSURA UFFICI POSTALI
Mentre l'Ing. Sarmi afferma a mezzo stampa che gli uffici postali non verranno chiusi e saranno riconvertiti, i suoi dirigenti continuano a predisporne la chiusura.
Delle due l'una: o l'Ing. Sarmi fa ricorso alla demagogia per coprire i tagli e tranquillizzare i Sindaci o la sua azienda non lo tiene in considerazione. Per questo motivo torniamo a chiedere la sospensione delle decisioni aziendali ed un tavolo di confronto nazionale per capire se le sue proposte di riconversione degli uffici in centri multiservizi sono qualcosa di piu' della pura propaganda. In ogni caso il Sindacato interrompera' tutti i tavoli di confronto sui tagli a livello locale.
Del resto un confronto urgente è reso ancor più necessario dopo il declassamento di Poste Italiane ad opera di Moody's nei giorni scorsi, da non sottovalutare anche perchè fa emergere una realtà aziendale completamente diversa da quello finora raccontata.
L'Azienda regredisce ed i tagli purtroppo ne sono la conferma.
La nostra opposizione è dovuta innanzitutto al fatto che i tagli vengono operati lì dove Poste è un'Azienda largamente monopolista e cioè nei suoi settori tradizionali del recapito e degli uffici decentrati.
Per questi motivi nel prossimo mese di ottobre indiremo uno sciopero generale della categoria con manifestazione a Roma che sarà preceduto da una iniziativa nazionale nel mese di settembre in Emilia Romagna contro la cinica insensibilità aziendale che, a fronte di un dramma che sta scuotendo la coscienza del Paese, conferma chiusure e tagli anche nelle zone devastate dal terremoto e si rifiuta perfino di devolvere un'ora di lavoro da destinare alle popolazioni di quella regione.