10 luglio 2012

La mappa delle malattie professionali


Nel 2011 aumentano le denunce di malattie professionali, passando dalle 42.465 del 2010 a 46.558: 4mila in più in un anno (+9,6%) e oltre 17mila in più rispetto al 2007. Ne dà notizia l’Inali nel suo Rapporto annuale sugli infortuni, segnalando però “un certo contenimento rispetto al +21,7% registrato lo scorso anno”. L’aumento delle denunce è dovuto soprattutto alle novità legislative introdotte in materia nel corso degli ultimi anni, che hanno particolarmente intensificato le attività di informazione/formazione.

L’aumento delle denunce di malattia professionale ha interessato tutte le gestioni, ma è ancora l’Agricoltura a far segnare la percentuale di incremento maggiore. In dettaglio, le 46.558 denunce del 2011 si sono così distribuite: Industria e servizi: 38.101 denunce, +6,9% rispetto al 2010 (quasi 2.500 in più), +41,7% in 5 anni (erano 26.888 nel 2007). Agricoltura: 7.971 denunce, +24,8% rispetto al 2010 (quasi 1.600 in più), ben il 383,1% in più in 5 anni (erano 1.650 nel 2007). Dipendenti conto Stato: 486 denunce, +14,4% rispetto al 2010 (61 in più), +23,0% in 5 anni (erano 395 nel 2007).

Malattie osteo-articolari e muscolo-tendinee
Dovute prevalentemente a sovraccarico bio-meccanico e movimenti ripetuti, con quasi 31mila denunce per il complesso delle gestioni nel 2011, costituiscono - come osservato negli ultimi anni -la patologia più frequente e di fatto l’unica vera causa del boom di denunce. La loro incidenza sul totale è sistematicamente cresciuta passando, anno dopo anno, dal 40% del 2007 al 66% del 2011. Sono soprattutto affezioni dei dischi intervertebrali (oltre 11mila denunce nel 2011) e tendiniti (più di 10mila): più che triplicate le prime e più che raddoppiate le seconde nei cinque anni di osservazione. L’aumento di queste malattie è osservato già da molti anni, ma ai record raggiunti negli ultimi ha senz’altro contribuito, come già detto, l’effetto dell’entrata a regime del dm 9 aprile 2008 che, inserendole in tabella, ha attribuito loro “la presunzione legale di origine”, agevolando e incentivando il ricorso alla tutela assicurativa.

Ipoacusia da rumore
In sensibile contrazione fino al 2009, nel 2010 si era assistito ad un’inversione di tendenza con discreto aumento dei casi; le circa 5.600 denunce del 2011 rappresentano un’auspicabile contrazione e riportano il dato ai livelli del 2009.

Malattie respiratorie
In leggera diminuzione nel triennio 2007-2009, tali patologie sono aumentate, di alcuni punti percentuali nel 2010 e ancora nel 2011, raggiungendo quasi le 3.500 denunce. Tra queste, per quasi il 50%, asbestosi e placche pleuriche (malattie da amianto di cui si parlerà più avanti), ma anche bronchiti croniche (quasi 400 casi nel 2011), asma e silicosi (circa 200-300 casi l’anno per entrambe).

Tumori professionali
Sono la prima causa di morte per malattia tra i lavoratori. Per le caratteristiche intrinseche della patologia (difficoltà di riscontro del nesso causale, il più delle volte di natura multifattoriale; ancora ridotta consapevolezza della possibile natura professionale di molti tumori, lunga latenza di alcune neoplasie ecc.) le cifre rilevate dall’INAIL devono, purtroppo, considerarsi sottostimate. I tumori denunciati per il complesso delle gestioni continuano a superare i duemila casi l’anno, restando tra le patologie professionali più frequenti. Oltre il 50% sono legati alla pleura (600-700 l’anno, prevalentemente da asbesto) e ai polmoni-tracheabronchi (circa 600 l’anno); si rileva anche una certa consistenza di quelli legati alla vescica (quasi 300 denunce l’anno).• Malattie cutanee. Sono, da diversi anni, in costante diminuzione e ammontano a circa 600 le denunce pervenute nel 2011 (erano quasi 900 nel 2007).

Malattie professionali di natura psichica
Se ad alcune condizioni lavorative si possono associare specifiche fattispecie di disagio psichico, in generale il confine tra patologia professionale e comune, per tali disturbi, è poco netto e di difficile diagnosi. Le denunce di tali malattie pervenute all’IINAIL si aggirano sui 600 casi l’anno (con percentuali di indennizzo inferiori al 10%). Tra le varie patologie di natura psichica vanno evidenziate, poiché rilevanti numericamente e oggetto di particolare attenzione, sia in termini tecnico-assicurativi che mediatici, i “disturbi dell’adattamento cronico” e “disturbi post-traumatici da stress lavoro correlato”, più comunemente noti come mobbing.

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