Martedì 10 luglio 2012, presso la sede di Unindustria-Confindustria Roma, si è tenuto un incontro tra Telecom Italia, SSC e le segreterie nazionali di SLC FISTEL e UILCOM unitamente alle RSU aziendali, nell’ambito della procedura di cui all’art. 47 delle legge 428/90 aperta da Telecom Italia per il conferimento del ramo d’azienda IT a SSC.
In apertura dell’incontro Telecom Italia ha dichiarato che da qui a fine anno sarà pronto il riassetto complessivo del gruppo per le attività che costituiscono il core-business aziendale rappresentato dalle attività dell’IT, dai Customer, dalla Rete e dalle Staff.
Nell’ambito di questo progetto di riassetto complessivo l’azienda ritiene che sia opportuno iniziare da quello che sostiene essere il proseguimento del percorso iniziato nel 2010 con la confluenza del ramo IT Operations in SSC, tramite il conferimento anche del ramo IT all’attuale SSC.
E’ prevista inoltre nei prossimi mesi una ridenominazione dell’azienda che si chiamerà Telecom Italia Information Technology. A detta della capogruppo tale realtà industriale dovrebbe rappresentare un polo di eccellenza e una delle prime aziende del paese in ambito IT.
A quel punto l’A.D. di SSC e diretto riporto dell’A.D. di Telecom Italia per quanto riguarda il settore IT, ha illustrato le linee guida del piano industriale della nuova azienda, replicando in sostanza quanto già illustrato il giorno 25 giugno scorso in sede aziendale.
Per quanto riguarda il ramo d’azienda IT, questo è composto da 1184 lavoratori distribuiti nelle sedi di Roma (1005), Napoli(61), Torino (58), Bari (20), Venezia (20), Milano (9), Bologna (3), Padova (3), Ancona (2), Aosta (2), Trento (1).
L’incontro è quindi proseguito con la formulazione di una serie di domande da parte della delegazione sindacale, in particolare riguardo gli assets che dovrebbero confluire nella nuova società e la trasportabilità degli ammortizzatori sociali. Su questi temi
Telecom ha dichiarato che non saranno oggetto di conferimento gli assets informatici (CED) non essendo questo, a detta dell’azienda, una priorità ed un aspetto qualificante nell’ambito della cessione. Per quanto riguarda i contratti di solidarietà le verifiche effettuate hanno escluso la possibilità di un passaggio automatico degli stessi, pertanto le possibilità consistono nel passaggio del ramo d’azienda senza l’applicazione degli ammortizzatori sociali o nel posticipo di tale operazione al termine della loro applicazione (novembre 2012).
Al termine dell’incontro le segreterie nazionali di SLC FISTEL e UILCOM hanno ribadito la totale contrarietà del sindacato a questa ulteriore operazione di scorporo che si inquadra in una sorta di percorso ad ostacoli nel quale, da oltre un decennio, la continua variazione delle politiche industriali del gruppo Telecom determina alternativamente processi di esternalizzazione/reinternalizzazione dell’IT.
Il riaccorpamento delle funzioni di ingegneria e di sviluppo software, unitamente a quelle di demand, architettura e sicurezza, fondamentale in una logica di efficientamento dei processi informatici, deve essere realizzata nell’ambito di Telecom Italia in una business-unit dedicata, nell’ambito della quale realizzare il concreto controllo dei costi e dei processi di reinternalizzazione di attività indispensabili per affrontare i prossimi scenari industriali, anche in relazione ai mutati contesti legislativi legati alle riforme delle pensioni e degli ammortizzatori sociali.
In questo progetto così formulato, emergono altresì l'assenza di clausole sociali scritte, un impegno vincolante al mantenimento della proprietà di questo nuovo soggetto da parte di Telecom e l’internalizzazione delle massicce attività attualmente svolte dai consulenti mentre il mancato passaggio degli assets industriali e la permanenza di ulteriori funzioni informatiche in ambiti separati (informatica di Rete e Top Client) costituiscono ulteriori elementi di criticità dell’operazione in questione.
Il tutto in un contesto nel quale non è chiaro il disegno industriale complessivo del gruppo Telecom: infatti, a fronte delle dichiarazioni generali dell’A.D. sul core business aziendale, manca un quadro chiaro di come Telecom intende operare le riorganizzazioni relative ai customer ed alle aree di staff, senza considerare il tema della Rete, oggetto di discussione più generale nell’ambito del sistema industriale del paese.
Per tutte queste ragioni la delegazione sindacale ha invitato Telecom Italia ad una seria riflessione complessiva sull’IT, bloccando la cessione del ramo IT e ribadendo l’invito ad inquadrare tale tema in un contesto più generale. E’ stato concordato un aggiornamento della discussione, sempre nell’ambito delle procedure di legge, per il giorno 19 luglio p.v..
Le Segreterie Nazionali
SLC-CGIL FISTEL-CISL UILCOM-UIL