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Glocal Industry, delocalizzazione call center: subito un ordine del giorno all’Ars, quadro sconfortante, a rischio migliaia di posti lavoro ma anche salari e diritti.
“Come difendere e tutelare le migliaia di posti di lavoro di giovani, per i quali l’impiego al call center oramai è rimasta l’unica speranza di approdare a un lavoro stabile e dignitoso? Come difenderli quando i grossi gruppi ( Telecom, Wind, Fastweb, Vodafone, Enel , Tele2 e potremmo continuare ancora) sostengono implicitamente la de localizzazione del settore? “. Si chiede la parlamentare regionale del partito democratico, Concetta Raia, intervenuta stamattina al convegno “Glocal Industry” organizzato dalla Slc Cgil.
“Preparerò un ordine del giorno all’Ars - annuncia la deputata democratica- con il quale si chieda di intervenire presso il governo nazionale e il ministro alle Attività produttive per bloccare il processo di de localizzazione in quanto si gestiscono servizi di pubblica utilità, si utilizzano licenze nazionali e si usufruisce dei benefici di legge”. “Altre due strade – aggiunge- includere i benefici della legge 407/90 del credito d’imposta per ulteriori 24 mesi per tali settori di attività e fare in modo che la Regione metta a disposizione -perché siano concessi in affitto a canone conveniente- gli immobili inutilizzati di proprietà degli enti locali o i beni confiscati alla mafia a quelle aziende che ne facciano richiesta e che assicurino o incrementino il numero degli occupati“.
“Ci chiediamo, inoltre, quali regole o paletti si possano inserire nel sistema per evitare quel processo di de localizzazione che investe il settore delle telecomunicazioni ma che non risparmia altri comparti dell’industria e come il Governo nazionale intenda tutelare e mettere i sicurezza i dati sensibili dei propri cittadini visto che il processo di delocalizzazione ha in parte messo in discussione la legge sulla privacy”. “Ho il sospetto – chiosa Concetta Raia- che questo argomento non sia ritenuto rilevante abbastanza e comunque non quanto i profitti e i vantaggi degli azionisti delle grosse. Il governo Monti non può far finta che il problema non esista, soprattutto in un momento di grave crisi occupazionale ed economica dove non solo il lavoro manca, ma si assiste alla compressione dei salari e dei diritti. E se tutto questo investe tutto il territorio nazionale, in Sicilia riveste carattere di emergenza sociale. non si può più aspettare”.