13 luglio 2012

A PROPOSITO DI CALL CENTER E PRESUNTE STRUMENTALIZZAZIONI.…


La conoscete la storia del dito e la luna? Capita in questi giorni che, nel bel mezzo della difficile discussione sugli emendamenti al Decreto Sviluppo, due Parlamentari del Partito Democratico, gli Onorevoli Vico e Lulli, decidano di presentare un emendamento che, partendo dal tema del diritto alla tutela dei dati sensibili, prova a mettere un po’ di ordine nel mondo dei call center introducendo qualche “piccolo” criterio di civiltà e buon senso:
1) I cittadini hanno diritto di conoscere in quale Paese, ovvero sotto quale giurisdizionee con quali garanzie, vengono trattati i suoi dati sensibili e, conseguentemente, può decidere dove farli trattare.
2) Le imprese che de localizzano attività all’estero devono darne notizia ufficiale al Ministero del Lavoro ed al Garante della Privacy.
3) Le imprese che de localizzano attività all’estero non possono accedere agli sgravi previsti da leggi come la 407 del 1990.
Pochi concetti, semplici e di buon senso, che “rischiano” di diventare il granello di sabbia che inceppa l’ingranaggio terribile che sta portando il mondo dei call center v
erso una crisi ogni giorno più profonda. Di fronte a questa novità come SLC-CGIL non abbiamo fatto altro che informare con tempestività il nostro gruppo dirigente nei posti di lavoro di questo emendamento e, condividendone totalmente l’impostazione e la finalità, abbiamo chiesto loro di impegnarsi senza perder troppo tempo per diffonderlo e costruire una rete di consenso fra i lavoratori, fra i cittadini. Tutto questo in tempi molto rapidi perché l’iter di approvazione parlamentare è breve e, soprattutto, perché la lobby di chi vede di buon occhio le delocalizzazioni è già all’opera per fare in modo che non venga approvato.
Ecco quindi perché si stanno raccogliendo firme, peraltro senza alcuna “intestazione” in calce, o perché si stanno pensando altre iniziative pubbliche nella speranza che la voce dei lavoratori, dei cittadini, possa sovrastare quella dei lobbisti. I tempi sono dannatamente stretti, le forze limitate e, francamente, questo ci sembra il momento dell’azione.


Ma torniamo alla storia del dito e della luna. In virtù di quanto abbiamo scritto sin qui, per noi, per la SLC-CGIL, la “luna” da indicare insieme a chiunque condivida sa l’analisi sul momento terribile che sta passando il mondo dei call center sia il parere positivo sull’emendamento “Vico-Lulli” è la messa in campo di tutte le azioni che possano portarne all’approvazione. Costatiamo invece che qualche altro sindacato si attarda a rimirare il dito mentre il tempo corre, facendo per l’ennesima volta una questione di metodo su un tema di cui, sembra, condivide il merito. Francamente iniziamo a non capire. Se si pensa che quest’emendamento possa essere un elemento di oggettiva novità in un contesto bloccato da mesi si mettano da subito in campo tutte le azioni che si ritengono più utili, ciascuno con il proprio metodo, per provare a portare a casa il risultato. Siamo sicuri che, in questo modo, ci troveremo, come sempre, dalla stessa parte a difendere, ognuno con la propria identità e i propri metodi, la tenuta di un settore che insieme abbiamo costruito e insieme stiamo provando a far uscire dalla crisi. Se invece si cerca la polemica fine a se stessa, spiacenti ma i tempi stretti e la serietà del momento non ci permettono di attardarci oltre.
Ma dal momento che siamo sicuri che le lavoratrici ed i lavoratori italiani, le cittadine ed i cittadini, sono molto più saggi di quanto alle volte qualcuno creda, siamo sicuri che saranno loro stessi a chiedere a tutti noi, a tutto il mondo sindacale, di impegnarsi in queste ore, in questi giorni affinché l’emendamento sui call center possa essere approvato, senza perdere troppo tempo in rincorse a primati abbastanza surreali quando in gioco ci sono migliaia di posti di lavoro. Perché, semplicemente, è una occasione che non può e non deve essere persa.
Noi siamo a disposizione per ogni azione, da qualsiasi parte arrivi, che possa portare all’approvazione dell’emendamento e poco ci interessa di intestarci una iniziativa che, lo diciamo per chi non se ne fosse accorto, una firma già ce l’ha!
Un’ultima considerazione: se si mettesse la stessa forza e precisione che si impiega nel censurare i metodi degli altri nel contrastare quotidianamente le aziende che ogni giorno portano sempre più lavoro all’estero, siamo sicuri che oggi avremmo qualche posto di lavoro in più in Italia. Ma questa è solo una opinione…
SEGRETERIA NAZIONALE SLC-CGIL