Nuova manifestazione di protesta dei lavoratori del teatro Stabile di Catania per sollecitare i fondi regionali in grado di salvare la stagione.
Ancora nessuna notizia certa in merito al ripristino del finanziamento promesso e i dipendenti temono per il loro futuro e quello del teatro. Si attende adesso la riunione della quarta commissione regionale cultura.
I lavoratori del teatro Stabile di Catania ed i sindacalisti, fra cui il segretario confederale della CGIL etnea Giovanni Pistorio, hanno formato una catena umana per protestare contro i tagli e per sollecitare il reintegro dei fondi.
Dopo tante proteste e la promessa, un mese fa, di un milione di euro per salvare le sorti del teatro catanese di via Fava, nessuna notizia definitiva è ancora giunta.
E così, per non fare scemare l’attenzione sul rischio di perdere il posto di lavoro, ma anche la stagione che significa un taglio alla cultura per il capoluogo, si sono presi per mano e si sono schierati davanti l’ingresso del “Verga”.
Oltre al rischio di taglio dei posti di lavoro vi è i l rischio di perdere uno dei luoghi di produzione di cultura della città di Catania. Lo Stabile, infatti, non è solo in grado di proporre stagioni sempre apprezzate da un pubblico variegato, ma vanta una scuola di recitazione triennale completamente gratuita in cui hanno studiato nomi famosi come Leo Gullotta e Mariella Lo Giudice e laboratori di scenografia e sartoria.
Senza notizie sul finanziamento non è possibile neanche prevedere una programmazione per la prossima stagione. Il taglio di quest’anno, infatti, è avvenuto in corsa e pertanto sono stati congelati due degli spettacoli previsti: La casa di Bernarda Alba e La commedia di Orlando.
Nei prossimi giorni la riunione della quarta commissione cultura ARS per la decisione.