- Roma, 22 settembre 2011-
Dopo un serrato confronto tra organizzazioni sindacali e azienda, nella giornata di ieri alle ore 21:30, la nostra organizzazione sindacale insieme al FAILP CISAL, ha siglato l’intesa con la quale si chiude positivamente la procedura di raffreddamento e conciliazione aperta dalla SLC CGIL in data 13 u.s.
Con l’intesa si restituisce ai Lavoratori l’anticipo del PDR del 2011 non erogato nel mese di settembre, un importo pari a 935 euro medi che verranno pagati con la busta paga di ottobre. Si stabilisce inoltre che a partire dal 26 Settembre proseguirà il confronto sul rinnovo dell’impianto complessivo del PDR per il triennio 2011/2013, che a nostro avviso deve partire dal recupero del saldo del 2010 e deve approdare ad una congrua rivalutazione economica per il prossimo triennio.
Questa è la risposta concreta che diamo alle Lavoratrici e ai Lavoratori che non potevano più “pagare” di tasca loro per gli effetti prodotti dalle strumentalizzazioni che hanno paralizzato, in questi mesi, il sistema delle relazioni industriali in Poste Italiane.
La nostra scelta di aprire il conflitto solo sul PDR è stata dettata da grande senso di responsabilità ma, soprattutto, dimostra, ancora una volta, che la nostra Organizzazione Sindacale rimane ancorata alle questioni di merito che riguardano le Lavoratrici e i Lavoratori e che poco si appassiona alle questioni che riguardano le nomine dei vertici aziendali.
Su questi ultimi è giusto che le organizzazioni sindacali diano un giudizio riferito all’operato, cosa diversa è pensare di determinare le scelte che qualsiasi azienda compie rispetto alla struttura di cui intende dotarsi.
Noi continuiamo a pensare che il sindacato sia e debba essere controparte, e in quanto tale non possa entrare in processi che riguardano la vita propria dell’azienda.
Invece, incomprensibilmente per noi, la SLP CISL e la UILPOSTE, con SAILP-COM e UGL-COM hanno rotto il tavolo sui temi che fanno parte del dibattito di tutti i giorni, ma che al momento non possono costituire in maniera strumentale rotture.
Da mesi, denunciamo cosa non va nelle diverse articolazioni di Poste Italiane, da SP a MP, senza dimenticare gli appalti, le stabilizzazioni degli interinali e dei tempi determinati, e l’elenco potrebbe continuare ancora.
Scoprire che qualcuno l’ha capito solo adesso è disarmante.
La verità è che si è smarrito il senso della rappresentanza sindacale.
Lo scontro di queste settimane non riguarda i Lavoratori, ma la prerogativa di continuare in una politica di cogestione malata dell’azienda.
Siamo preoccupati dal fatto che mentre nel Paese si cerca faticosamente di ricostruire un rapporto costruttivo tra CGIL , CISL e UIL, alle Poste questo non sembra essere possibile.
Adesso ci aspetta un’altra grande sfida: quella di lavorare per la costruzione del Contratto di settore. Speriamo che almeno su questo punto le 4 organizzazioni sindacali che ieri non hanno siglato l’intesa che restituisce il maltolto ai lavoratori facciano una riflessione seria, presentandosi al tavolo che nei prossimi giorni verrà convocato, rendendosi conto che per ritrovare la perduta sobrietà è necessario ricordarsi perché si fa questo “mestiere”.
La Segretaria Nazionale