17 febbraio 2012

Televisione: La Sicilia verso lo switch-off

- www.millecanali.it -

Anche nell’isola ci si prepara all’importante scadenza di primavera, che non è priva di spine ed ostacoli. Ecco cosa è emerso da un convegno Corecom svoltosi a Palermo…

Presso la sede dell'Assemblea Regionale Siciliana (Palazzo dei Normanni, Palermo) si è svolto lunedì un interessante convegno, organizzato dal Corecom Sicilia, intitolato “La Sicilia Verso il Digitale Terrestre”. Dall'incontro sono emersi dati incoraggianti per la Televisione siciliana che si avvicina alla fatidica data (giugno) dello switch off, il passaggio definitivo al digitale terrestre. Il presidente della Commissione Attività Produttive Salvino Caputo ha infatti dato la disponibilità a portare avanti una serie di iniziative volte al sostegno delle emittenti regionali che si trovano ad affrontare questa grande sfida: l'Onorevole ha anticipato la presentazione di una mozione che impegni il Governo ad utilizzare i fondi comunitari previsti per l'editoria, così come è già stato fatto nelle altre regioni della Penisola (in particolare in Piemonte, che ha impegnato per questo progetto 10 milioni di euro). Caputo, inoltre, ha reso noto che assicurerà una corsia preferenziale in commissione per l'esame di tale DDL sul digitale terrestre, in quanto, come lui stesso ha dichiarato "è una priorità del Governo Siciliano sostenere il lavoro delle emittenti siciliane che in questi anni hanno continuato la loro missione di comunicatori pur sostenendo notevoli difficoltà dovute alla crisi economica”.

Al convegno ha partecipato, tra gli altri, anche la FRT, che ne ha parlato sul suo giornalino 'Radio & Tv Notizie':

«La Sicilia, che sarà l'ultima regione italiana a passare al digitale terrestre, presenta un quadro particolarmente complicato anche in considerazione dell'elevato numero di Tv locali presenti (circa 120). Con le attuali risorse disponibili (18 frequenze) e in virtù delle regole di assegnazione dei diritti d'uso (graduatorie regionali) molte di queste non avranno la possibilità di diventare operatori di rete. Il Presidente dell'Associazione Tv Locali federata nella FRT, Maurizio Giunco, nel suo intervento ha peraltro ribadito, relativamente alla paventata possibilità di un ulteriore esproprio di frequenze, proposta dal MSE nel corso dei lavori preparatori della conferenza di Ginevra (WRC 2012), che "se il Governo non si impegna a mantenere la destinazione delle frequenze della banda 700 MHz, (canali 49-60) che dovrà rimanere in uso ai servizi di diffusione radiotelevisiva digitale e non ai servizi telefonici, lo switch-off non si farà (proprio in queste ore si è appreso di una 'rassicuarazione' del Governo su questo punto; N.d.R.). Le risorse sono già inadeguate per numero e qualità, in quanto buona parte di esse non sono state coordinate con gli stati esteri confinanti. Pensare di sottrarre ulteriori canali alla Televisione locale è inaccettabile, anche in considerazione delle negative esperienze fatte nelle aree digitalizzate fino al 2010 (Sardegna, Lazio, Campania e Nord Italia) con le emittenti locali costrette ad effettuare investimenti su frequenze regolarmente assegnate e che oggi devono riconsegnare allo Stato senza ricevere adeguati indennizzi per l'esproprio" (canali 61-69; Nd.R.).

Giunco ha inoltre illustrato le problematiche che investono le aree di Messina e Reggio Calabria, dove emittenti siciliane utilizzano postazioni situate in Calabria e viceversa. Su questo punto Giunco ha chiesto all'Agcom di trovare i necessari accorgimenti al fine di salvaguardare le aree servite dalle emittenti. Tale problematica si potrà superare solo effettuando una pianificazione per area tecnica e non per regione e apportando sostanziali modifiche al bando di gara utilizzato nelle aree digitalizzate nel 2011».

“In Sicilia, con il passaggio dall'analogico al digitale terrestre, nel giugno 2012 alcune emittenti locali sono destinate a scomparire, purtroppo”. È invece questa l'infausta previsione di Ciro Di Vuolo, presidente del Corecom Sicilia - . In Sicilia le frequenze che saranno assegnate sono soltanto 18, mentre le emittenti sono circa 120. Le frequenze non saranno assolutamente sufficienti per tutte le emittenti televisive. Ecco perchè molte si stanno aggregando, perchè ogni frequenza permette di avere 4 o 5 canali disponibili. Le Tv devono convincersi che si devono mettere insieme.

Bisogna poi fare in modo di far uscire fuori il piano delle frequenze al più presto. Soltanto dopo il ministero potrà fare il bando per assegnare le frequenze”.

Le prime ad eseguire lo switch-off saranno le isole minori, dalle Eolie alle Egadi, da Lampedusa a Pantelleria. '“L'ultimo impianto che sarà spento - ha detto sempre Ciro Di Vuolo - sarà quello di Monte Pellegrino a Palermo. Le emittenti lamentano alcune situazioni di criticità e chiedono al governo regionale di sostenerle nel passaggio dall'analogico al digitale”.

E persino la Rai stavolta ha ammesso alcune difficoltà.

“Sarà difficile che la Sicilia entro il prossimo mese di giugno completi lo switch-off - ha affermato Stefano Ciccotti, amministratore delegato di Rai Way a Palermo - . Dopo quella data inoltre, possiamo attenderci che la sintonizzazione sul digitale terrestre presenterà alcune difficoltà legate a diversi fattori, problematiche relative agli impianti, alle antenne e al fatto che molti dei decoder in uso sono già superati rispetto alle innovazioni tecnologiche in atto. Di contro la situazione non sarà così difficile com'è stato in Sardegna, poichè è cresciuta nel frattempo la consapevolezza sulle problematiche del sistema”.

Nel corso del convegno, infine, il presidente dell'Ars Francesco Cascio, ha ipotizzato “la richiesta di una proroga dello switch-off in Sicilia”, che potrebbe essere sventata però se l'Ars approvasse entro marzo la proposta di legge che regola l'acccesso degli utenti alla piattaforma digitale terrestre e se la Regione garantisse l'uso dei fondi europei per facilitare il processo di avanzamento. Lo scorso 22 settembre il Corecom e la Presidenza della Regione siciliana hanno siglato una convenzione sul rapporto tra cittadini e imprese in materia di digitale terrestre.

Mauro Roffi e Giacomo Scuderi