Sviluppo e buona politica il sud riparte dalle donne. “Da Catania lanceremo le nostre proposte”
Progettare un nuovo modello di sviluppo per il nostro Paese che parta dalla Sicilia. Sono le donne del Pd a lanciare da Catania la sfida per cambiare il futuro dell'Italia che oggi più che mai ha bisogno del loro impegno, delle loro competenze, delle loro professionalità per superare una crisi economico-finanziaria senza precedenti. Ma è necessario, innanzitutto, rimuovere barriere culturali e limiti strutturali che relegano ancora le donne a ruoli marginali. L'occupazione femminile in Sicilia ha ancora numeri drammatici (lavora solo il 34,7%, fino ai 64 anni, scende ancora al 17 % per le giovani) e la rappresentanza femminile nelle istituzioni crolla vergognosamente sotto il 4 % alla Regione, al 5,9% nelle province, all'8,2% nei 43 comuni siciliani con più di 25mila abitanti (solo due le donne sindaco a Misterbianco e Giarre). Sono alcuni dei temi affrontati nel corso dell'incontro organizzato dalla deputata regionale Concetta Raia alla presenza della coordinatrice nazionale Donne, Roberta Agostini, per discutere sulle proposte da offrire al dibattito nazionale, in vista della conferenza nazionale che terrà a Napoli il 17 e 18 febbraio. «In questo impegno vogliamo far conoscere, far riconoscere e assumere il punto di vista delle donne» ha spiegato Roberta Agostini. L'elaborazione, le proposte e l'azione politica delle donne possono, infatti, portare un contributo essenziale al cambiamento. «Vogliamo partecipare alla costruzione di questo progetto coraggioso e innovativo e, per certi versi, di rottura con il passato, dando un contributo sostanziale alle future scelte del partito democratico», ha esordito Concetta Raia. Con questi numeri servono iniziative forti e coraggiose, a cominciare da nuove politiche per la crescita dell'occupazione femminile e alla proposta di legge sulla doppia preferenza di genere. «Il Pd dovrà impegnarsi con determinazione per trovare una maggioranza parlamentare che approvi una legge coerente con i principi costituzionali di pari opportunità nelle leggi elettorali - ha spiegato Agostini - alla necessità che si approvi quindi una nuova legge elettorale chiara che restituisca agli elettori un potere decisionale nella scelta degli eletti e del governo (così come richiesta da 1.200.000 italiane ed italiani che hanno sottoscritto il referendum), si affianca l'esigenza di introdurre correttivi che aiutino il riequilibrio della presenza di genere. «Sostegno alle imprese femminili e facilità di accesso al credito, innanzitutto - ha dichiarato la parlamentare regionale Raia -credito d'imposta per quelle aziende che assumono donne e uomini, condizioni di lavoro che possano conciliare i tempi di vita e di occupazione, più servizi per l'infanzia e per le persone, in nome di una maggiore autonomia e opportunità di realizzazione di progetti di vita». Infine, l'onorevole Raia riapre alla costituzione anche in Sicilia del coordinamento donne. «Ho anche la speranza che questa occasione possa davvero rimettere in moto il meccanismo per costituire, nei tempi e nei modi che insieme decidiamo, quello strumento utile quale appunto il coordinamento regionale delle donne, che ci consente di metterci al pari delle altre regioni, ma soprattutto di fare politica al femminile».