08 aprile 2011

Lettera che un dipendente vodafone scrive ai suoi dirigenti

Ricevo, a mezzo mail, questa lettera aperta di un dipendente Vodafone che esprime un sentimento comune ai dipendenti di tutte le aziende che in questi ultimi tempi sono stati fatti "oggetto" delle più astruse ristrutturazioni aziendali.

Non mi sorprende di certo il fatto che tante aziende, negli ultimi anni, abbiano fatto ricorso ai più diversi strumenti per trarre utili a discapito delle proprie risorse umane; mi disgusta invece che per tanto tempo, nelle loro discipline di indottrinamento (la chiamano formazione), si sia cercato di far credere ai dipendenti di stare in "famiglia", di poter utilizzare uno slang proprio, di potersi lasciare identificare con un simbolo/un marchio/una cosa.

Questa lettera aperta mi ha colpito molto, sintetizza quanto ci siamo detti nel corso di questi ultimi anni e comunque anche potendo prevedere certi fenomeni, la brutalità ed il cinismo di alcune multinazionali continuano a sbalordirci.

Giovanni Pistorio

Coordinatore Generale Regionale

SLC CGIL Sicilia


LETTERA DIPENDENTE:

Salve sig.ri Colao, Bertoluzzo, Ripepi, Bellini, Rocchio e Montanari (scusate ma oggi non me la sento di darvi falsamente del tu) scusate se rubo pochi secondi alla vostra frenetica e impegnativa giornata lavorativa, non vi preoccupate tanto non succederà piu', sono uno dei 341 codici o matricole se preferite, di cui vi siete liberati, scrollati dalle spalle, eliminati dalla vostra "cara azienda".

Quante parole in questi anni, quanti slogan avete coniato per farci sentire parte integrante e trainante della "vostra" azienda e "nostra" famiglia, quanti elogi, quanti sacrifici ci avete chiesto, quante asticelle da superare, quanti traguardi da raggiungere, sempre piu' performanti, piu' alti, piu' "scoppianti", e' vero potreste obiettare che erano traguardi ben remunerati, ma credetemi se vi dico che non era la vil moneta che ci spingeva nel raggiungerli (quella sicuramente ingolosisce

voi e i vostri cari azionisti che non si accontentano e mai si accontenteranno di essere solo e semplicemente i primi e i piu' ricchi), ma era la soddisfazione di sentirsi i migliori, i piu' vicini, attenti alle richieste dei clienti, dei NOSTRI clienti.

Ripeto NOSTRI, perche' eravamo noi sul campo a sentire le loro lamentele, a prendere i loro schiaffi, sputi, sorrisi, rimproperi, complimenti, a sedare le loro paure, le loro ansie per le "onde", eravamo noi sui siti sotto la neve, sotto il sole, al passaggio del millennio, sotto I diluvi universali, subito dopo I terremoti, dopo gli straripamenti, eravamo noi a buttare a monte per l'estrema abnegazione matrimoni e fidanzamenti, eravamo noi a stare al freddo per poi arrivare nei siti a

40 gradi (Sig. Rocchio quanto ha risparmiato con quella genialata, quanto avra' guadagnato agli occhi dei suoi azionisti con quel risparmio generato) eravamo noi cui chiedevate pochi mesi fa (si ricorda sig. Ripepi) di generare un "GAP" sulle nostre rivali, eravamo sempre noi cui dicevate che eravamo il vostro fiore all'occhiello, peccato che non ci avevate mai detto che quel fiore si sarebbe appassito e quindi sarebbe stato presto reciso.

Vedo in queste ore negli occhi dei miei colleghi vari sentimenti, vedo rabbia, odio, tristezza e ansia, lontanissimi da quello che vedo negli occhi miei e degli stessi miei colleghi in una foto di 15 anni fa, fiducia nel futuro, passione, forza, felicita' di vivere in un ambiente che ti apprezzava o che sembrava fartelo credere, in me non ci sono questi sentimenti, ma solo tanta amarezza.

Ora lasciamoci cosi, cedeteci pure noi non ci sentiamo piu' parte integrante di questa societa' di folli "utili" che non fanno battere il cuore e tenetevi Totti e Ilary con il loro milionario cachet (forse quello che date a loro due e' piu' di quello che andrete a risparmiare cedendoci) e consentitemi di fare le mie scuse ai miei figli che tante volte ho lasciato a casa con la febbre per andare a rialzare uno stotz, a portare un gruppo elettrogeno su un sito in batteria, a riprendere per I capelli un settore down, a salire su un traliccio per togliere due gocce d'acqua da una finestra di pressurizzazione; a mia moglie per le notti in cui l'ho svegliata ripetutamente con gli innumerevoli bip dei messaggini degli allarmi, di averla lasciata sola molti Natale e Pasqua e a me stesso per le volte in cui ho messo erroneamente la mia vita in pericolo per entrare o per raggiungere un

sito, per le volte in cui mi sono sentito indispensabile, per le volte in cui mi sono sentito padrone della Vodafone, per le volte in cui sono andato su siti pericolosi senza la vigilanza, per le volte in cui sono stato al lavoro con la febbre, per le volte in cui sono andato sui tralicci e sui pali da solo come un incosciente, credetemi non era per la vil moneta, ma era solo per AMORE!

Uno e tutti i 341