www.lasicilia.it - Che si chiami “esternalizzazione”, cessione di ramo d’azienda o lavoro in “outsourcing”, poco importa il senso per il lavoratore e il cittadino comune è uno solo: “anticamera del licenziamento”. Per le aziende, invece, affidare all’esterno un segmento del proprio apparato produttivo vuol dire rendere l’azienda più competitiva. Due visioni opposte e la Cgil dà battaglia e questa volta il sindacato della Camusso non è solo. Contro la cessione del reparto tecnico della rete di Vodafone (che coinvolge 335 lavoratori, dei quali 23 in Sicilia e 14 a Catania) in favore della Ericsson si sono messe di traverso anche la Fistel-Cisl e la Uilcom-Uil che hanno proclamato per il 20 maggio una giornata di sciopero dell’intero comparto e l’immediato blocco degli straordinari, del lavoro programmato notturno con lo sciopero della reperibilità.
A tastare per prima il terreno di guerra è stata la Slc Cgil nel corso di due assemblee sindacali molto partecipate da parte dei lavoratori del Call Center di Catania del viale Ulisse. Da Roma è arrivato Alessandro Genovesi, segretario nazionale Slc Cgil, che non ha usato mezzi termini. “Nel corso degli ultimi 15 anni i lavoratori della rete hanno fatto la fortuna economica di Vodafone che ora li ricompensa così: lasciandoli fuori. Sotto il brand, niente”, attacca, parafrasando il celebre film degli anni Ottanta. “Vodafone celebra il proprio marchio con pubblicità colossali, ma non dà risposte chiare sul proprio sviluppo industriale e sul futuro dei lavoratori. E non vorrei che questo sia solo l’inizio di un’esternalizzazione che potrebbe estendersi anche ad altri reparti essenziali per le imprese di Tlc, come le altre divisioni della rete e i servizi di customer”. Quello di Genovesi è un richiamo all’unità dei lavoratori perché “solo così avremo un potere contrattuale maggiore sul tavolo della trattativa”.
Intanto Vodafone ha già risposto alle Rsu di Catania. “Piano industriale e investimenti sono coerenti e sostenibili, quindi nessun licenziamento "camuffato", neanche a Catania. La collaborazione con Ericsson permetterà di migliorare la performance e l’efficienza delle attività di manutenzione della rete sul territorio, e di valorizzare le attività e le professionalità distintive delle persone in un’azienda, come dimostra il piano di investimenti da oltre 1 miliardo di euro annunciato ad ottobre 2010 e finalizzato ad estendere la copertura della banda larga via radio in tutta Italia ed includere con il progetto "1000 Comuni" la copertura del 12% della popolazione in divario digitale.In Sicilia, c’è “un piano di investimenti 2009-2012 di 66 milioni di euro, che si vanno ad aggiungere agli oltre 150 milioni investiti dal 2001, già presentato alla Regione”.