Il giorno 15 aprile 2011, c/o l’Unione Industriali di Roma, si sono incontrate le Segreterie Nazionali di SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL, il Coordinamento Nazionale delle RSU e i rappresentanti di BT Italia, italiani e internazionali, per giungere ad un accordo, dopo la gestione unilaterale dell’azienda della Cassa integrazione per riorganizzazione.
A distanza di nove mesi dalla apertura della procedura di Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria, di sei mesi di un “silenzio assordante” da parte dell’azienda che ha lavorato per dividere le sigle sindacali ed ha alimentato un clima di paura tra i lavoratori, finalmente il management di BT ha fatto un passo indietro riconoscendo le ragioni del sindacato e tornando a scommettere su un sistema di buone relazioni con i rappresentanti dei lavoratori.
Si è riusciti a sottoscrivere un Accordo che rispecchia e richiama quanto più volte richiesto da SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL, seppure con modalità differenti, definendo un percorso non traumatico che vede l’utilizzo di tutti gli strumenti possibili:
- forte riduzione del numero del personale coinvolto in CIGS, dagli iniziali 216 ad un totale massimo di 147, di cui 126 nell’anno 2011 (numero inferiore ai 180 dichiarati dall’azienda a Novembre e ai 160 annunciati dall’Amministratore Delegato);
- integrazione al reddito per il personale in CIGS, nelle modalità e forme diversificate che prestano attenzione alla situazione reddituale e familiare della lavoratrice e del lavoratore in CIGS, da un minimo di 250 euro ad un massimo di 400 euro mensili. Integrazione che diviene di 450 euro per chi è in CIGS a Zero ore da più di 20 mesi (con in più un importo di 4000 euro ognuno per iniziative di out placement e formazione);
- incentivo alla mobilità volontaria;
- nuovi criteri di rotazione in CIGS per il personale coinvolto, con un massimo possibile di ricorso alla cassa a zero ore per non più di 78 unità in totale (contro gli oltre 120 annunciati dall’azienda a fine anno), dando così certezza, per direzioni e perimetri definiti, ai lavoratori ed evitando “possibili minacce” da parte di questo o quel dirigente;
- impegno alla ri messa in produzione, temporanea e/o strutturale, di almeno 21 dei 27 colleghi “storici” a zero ore, cui cassa era iniziata con l’accordo del 2009, permettendo così di interrompere la cassa a zero ore e di mantenere vive le proprie professionalità;
- incentivo per la ricollocazione volontaria presso terzi, permettendo così di mettere ulteriormente in sicurezza altra occupazione.
L’accordo prevede continui monitoraggi e analisi bilaterali, sia a livello territoriale sia a livello nazionale, tale da condividere e verificare l’andamento di BT che ha dichiarato, ancora oggi, la forte intenzione di rimanere nel mercato italiano.
Un “parto difficile”, che ha prodotto un percorso possibile e che, ci si augura, si concluda con una ripresa dell’Azienda per il benessere delle lavoratrici e dei lavoratori della stessa.
Un percorso non ancora terminato, che rappresenta solo un primo passo e per cui sarà necessario rimettersi velocemente al tavolo per una trattativa di secondo livello, per definire e ritornare alle “buone relazioni industriali” di un tempo. Già nei prossimi giorni le Segreterie Nazionali e le RSU presenteranno alle lavoratrici e lavoratori di BT una bozza di piattaforma rivendicativa, per recuperare potere d’acquisto ed avere il giusto riconoscimento salariale e professionale.
Come Segreterie Nazionali terremo in queste ore assemblee con i lavoratori per la massima informazione sull’accordo, ringraziando le colleghe ed i colleghi di BT Italia che, in tutti questi mesi, hanno continuato a sostenere le ragioni del Sindacato. Gli avanzamenti presenti nell’accordo finale sono prima di tutto merito dei lavoratori di BT.
Le Segreterie Nazionali di SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL