14 aprile 2011

Da Giovanni Pistorio: Pierpaolo ucciso dal lavoro

Ciao Pierpaolo, chi ti scrive è Giovanni Pistorio. Da piccolo , mi incontravo talvolta a Calatabiano con tua mamma, negli ultimi anni ci siamo solo incontrati poche volte nel corso di qualche evento particolare, qualche importantissima rara ricorrenza familiare; così spesso vanno le cose.

Da sempre zia Marcella che è stata sempre legata a tutti i suo parenti, ha fatto in modo da tenerci sempre informati su tutto, questo ha fatto tua zia Marcella, mia madre.

Ciao Pierpaolo, ciao cugino, adesso sono triste e presto la tristezza andrà via per lasciare posto ad una giusta rabbia.

Ciao Pierpaolo, cugino ucciso dal lavoro.

p.s. ho visitato per pochi secondi il profilo facebook di Federica Bagnara, nostra cugina-guerriera Federica, e domani mattina sia io che lei verremo ai tuoi funerali e ci incontreremo con tanta altra gente che, così come noi, chiede GIUSTIZIA.

GIOVANNI PISTORIO

La Cgil si stringe al dolore della famiglia, condivide la scelta delle otto ore di sciopero degli operai della Saras e chiede al ministro l'emanazione immediata del decreto legge sui siti confinati l 13/04/2011 | Sole 24 Ore | Lavoro Nuovo morto alla Saras, impianto sotto sequestro. Sacconi: il governo lavora a decreto su siti confinati

Nuova tragedia alla raffineria Saras di Sarroch, nel Cagliaritano. Un operaio, Pierpaolo Pulvirenti, di origine siciliana, è morto a causa delle esalazioni di ossido di carbonio all'interno di un impianti di lavaggio. Pulvirenti stava operando con altri colleghi, uno dei quali è rimasto intossicato. L'incidente si è verificato ieri intorno alle 18.30. Pulvirenti è andato in arresto cardiaco. Rianimato dai medici del 118, è stato trasferito all'ospedale Santissima Trinità di Cagliari dove è deceduto.

I sindacati di categoria hanno proclamato un giorno di sciopero nella raffineria di proprietà della famiglia Moratti. Questa mattina già al primo turno, appresa la notizia della morte dell'operaio della ditta d'appalto in seguito all'incidente avvenuto ieri sera nello stabilimento, gli operai hanno deciso di dare vita alla manifestazione di protesta con l'astensione dal lavoro.

Le condizioni degli altri due operai coinvolti nell'incidente sono poi leggermente migliorate. L'altro lavoratore investito dal getto di idrogeno solforato, Gabriele Serrano, anch'egli di 23 anni, di Augusta, è ricoverato nell'ospedale Brotzu ma non è intubato ed è vigile anche se è sempre nel Reparto di Rianimazione. Mentre il terzo ferito, Luigi Catania, di 42, di Siracusa, che si è fratturato una gamba cadendo da una scala mentre cercava di prestare soccorso agli altri due, è ricoverato nell'ospedale Marino di Cagliari e le sue condizioni non destano pericolo. I tre operai siciliani erano impegnati nei lavori di manutenzione straordinaria che deve eseguire una impresa d'appalto esterna, la Sar Service di Catania.

Il sostituto procuratore Emanuele Secci, titolare dell'indagine, ha disposto il sequestro del settore dell'impianto. Il magistrato, che questa mattina ha ricevuto formalmente la delega dopo l'apertura del fascicolo contro ignoti con l'ipotesi di reato di omicidio colposo dal pubblico ministero di turno Alessandro Pili, in tarda mattinata ha già preso contatto coi Carabinieri della Compagnia di Cagliari che, da ieri pomeriggio, stanno indagando sull'incidente .

In particolare, durante la notte, sono stati sentiti per sommarie informazioni due operai che lavoravano con la vittima e che sono rimasti accanto al loro amico, ricoverato in coma nel reparto di rianimazione del Santissima Trinità, sino a quando non è deceduto all'alba di oggi. Dalla Procura filtra anche la notizia che in serata il pubblico ministero, che è lo stesso che ha diretto le indagini sull'incidente di due anni fa costato la vita a tre operai, effettuerà un sopralluogo nel settore dell'impianto dove si è verificata la tragedia.

Una dinamica - ha commentato il segretario confederale della Cgil, Vincenzo Scudiere - che sembra ripetersi perché, a quanto apprendiamo, il lavoratore, morto poi nella notte, effettuava un'operazione di pulitura in un sito che pare non fosse stato bonificato». Il ripetersi di questi incidenti - ha osservato Scudiere - «mette in evidenza i gravi ritardi sul versante delle azioni da compiere per la prevenzione e il controllo degli appalti nei siti confinati. La Cgil si stringe al dolore della famiglia, condivide la scelta delle otto ore di sciopero degli operai della Saras e chiede al ministro l'emanazione immediata del decreto legge sui siti confinati le cui linee - conclude - sono già state condivise e concordate nella commissione consultiva su salute e sicurezza».

NOTA PERSONALE:

Anche se in questi casi le parole stanno a zero,ti sono vicino. Un abbraccio amico...

Salvo