04 aprile 2012

Riforma del lavoro: “Il testo c’è ed è stato trasmesso alle Camere”.

04 aprile 2012

Mario Monti lo annuncia in una conferenza stampa insieme al ministro Elsa Fornero e parla di una riforma “di rilievo storico per l’Italia”. Riforma in cui la flessibilità, secondo il premier, esce ”in modo molto equilibrato e sereno”. E’ stata ”accresciuta in modo piuttosto rilevante in uscita” con ”garanzie che rispettano la necessità che i giudici del lavoro non entrino troppo in decisioni che spettano ai datori di lavoro e dall’altra parte tutelino i lavoratori”.


La riforma. A illustrare nei dettagli la riforma, poi, ha pensato il ministro Fornero secondo cui, nella riforma del lavoro ”i vantaggi sono molto di più che gli svantaggi” e chi ”ci guadagna e’la collettivita” che spiega come le nuove norme mirino ”a piu’ occupazione strutturale e di qualità e più partecipazione”. La riforma del Lavoro, secondo il ministro, ”ha un obiettivo prevalente: è quello di fare del contratto stabile la forma di contratto dominante. Vorremmo che nel giro di poco tempo la modalità tipica in cui si è occupati in questo Paese, sia quello di lavoro a tempo indeterminato. Questo contratto comincia con una fase che e’ chiamata apprendistato”.

Per Fornero, infatti, più che troppa flessibilità nel mercato del lavoro negli scorsi anni c’è stata una flessibilità mal utilizzata: “Tutti hanno convenuto, che abbiamo un mercato del lavoro duale, con un mercato dei protetti e un mercato degli esclusi”. Il Governo, è la spiegazione di Fornero, punta a rafforzare il contratto a tempo indeterminato come modalità standard di lavoro senza ”blindarlo” perché non si puo’ ”inchiodare il lavoratore” al suo posto di lavoro.


Articolo 18, torna il reintegro. Quando è manifestatamente insussistente il motivo del licenziamento – ha proseguito Fornero riferendosi ai licenziamenti per motivi economici – il giudice potrà decidere la reintegrazione nel posto di lavoro, se il lavoratore ritiene di essere discriminato. Se il giudice vede che c’e’ una discriminazione – ha detto – reintegra. Se individua un licenziamento disciplinare puo’ decidere se reintegrare o condannare il datore di lavoro a un indennizzo. Per le cause di lavoro sui licenziamenti sarà quindi previsto un processo speciale abbreviato rispetto ai normali processi. ” Si accelera – ha detto il ministro – il percorso del giudice verso la sentenza”.

Sull’articolo 18 il Governo ha proceduto ad una sorta di “spacchettamento”, spiega Fornero. Il governo ha individuato tre tipologie di licenziamento: “Oggettivo, disciplinare e discriminatorio”. Sul discriminatorio, precisa il ministro c’è una tutela costituzionale “e deve restare”. Il disciplinare prevede che “il giudice decida, e scelga tra indennizzo da 12 a 24 mensilità e reintegrazione”. Il ministro sottolinea anche l’importanza di “comunicare bene” la parte della riforma sui licenziamenti che “tocca il tema dei diritti dei lavoratori, un tema di sensibilità”. Bisogna avere,

Quanto alle tipologie contrattuali il ministro spiega: ”Non andiamo verso il contratto unico, ma abbiamo cercato di ripulire” la giungla contrattuale ”tenendo i contratti che possono servire”. Secondo Fornero non va buttata via l’acqua sporca con il bambino: ”Ci sono alcune tipologie di lavoro verso le quali c’è il sospetto di una flessilità più cattiva: sono il co.co.pro, il lavoro a chiamata, alcune partite Iva. Non abbiamo scelto di abolire questi contratti, abbiamo solo cercato di ripulire”.


Ammortizzatori sociali. Per i nuovi ammortizzatori sociali saranno stanziati 1,8 miliardi. Lo ha detto il ministro spiegando che le risorse per gli ammortizzatori sociali in deroga saranno rese ”strutturali”.

”Gli imprenditori siano contenti” ha aggiunto il ministro invitando le imprese a guardare all’interezza della riforma e alla maggiore flessibilità che introduce. Fornero, per esempio, cita l’abolizione del ‘causalone’: ”Abbiamo eliminato il ‘causalone’ per il primo contratto a tempo determinato. Questa e’ – ha sottolineato – una liberalizzazione importante per i contratti a tempo determinato che porta ad un taglio della burocrazia, dei costi e da’ flessibilità”.

La riforma del lavoro non contiene la delega sui dipendenti della P.A. che verrà inserita in seguito. Lo dice il ministro Elsa Fornero che spiega come il ministro della P.A. Filippo Patroni Griffi ha richiesto un periodo di confronto con i sindacati prima di inserirla al posto dell’attuale art.2 del testo.