19 aprile 2012

Ce lo chiede l'Europa...

Le linee guida le hanno sempre dettate le grandi Aziende ed a torto o a ragione hanno sempre cavalcato quell'onda lunga che porta inevitabilmente a far pesare tutto e di più al lavoratore.

- Non a caso la Cgil è sempre stata attenta e vigile a quelle problematiche di macro e micro struttura che vedono il coinvolgimento di piccole, medie e grandi Società nel nostro Paese.

- Non a caso da alcuni anni si sono svolte mobilitazioni e scioperi con slogan di genere come “Tutto sulle nostre spalle” Si tutto sulle spalle di noi cittadini, tutto addosso alla forza lavoro che diventa importante ed essenziale quando si deve difendere l'immagine proprietaria (Fastweb docet), la si vende e la si scambia quando sfruttata e spremuta diventa letame per i porci. Ed è allora che ci troviamo difronte a tutte una serie di criticità dove le più grosse e ricche Aziende decidono di smobilitare, vendere, delocalizzare per puro spirito di interessi economici e societarie che sono distanti anni luce da quelle realtà sociali e di vero degrado che vediamo giornalmente trasmesse dai media in altre parti del mondo.

Ce lo chiede l'Europa, questo è un altro tormentone che si sente da tempo e che è diventato il cavallo di battaglia, alquanto stucchevole, di qualsivoglia Governo... e se magari mia nonna, domani, verrà "scippata" e malmenata da qualche balordo si scoprirà su qualche giornale che anche questo ce lo ha chiesto l'Europa.

Smettiamola di piangerci addosso ed "alziamo il nostro autorevole lato B" dalla sedia. Scendiamo nelle piazze, partecipiamo alle manifestazioni organizzate dalle Parti Sociali, facciamo sentire la nostra voce, rechiamoci agli scioperi investiamo il nostro tempo in fatti concreti e non in lamentele e critiche che non portano a nulla di buono. Diamo i giusti numeri alla nostre proteste, mettiamo in condizione il Sindacato di poter dialogare e concertare con dati certi ed inconfutabili, perchè se caso mai qualcuno non lo avesse percepito, questa è una partita che detterà nei prossimi anni non solo il nostro già precario futuro ma sopratutto quello dei nostri figli. Riprendiamoci l'Italia, salvaguardiamo noi stessi quella dignità che altri ci vogliono togliere... considerando che l'Europa tutto questo non ce lo ha sicuramente mai chiesto e si guarderà bene dal farlo.

Salvo Moschetto