19 aprile 2012

Poste: Slc Cgil, rischio 12.000 nuovi esuberi


“Il progetto “Interventi Servizi Postali”, come ci è stato illustrato da Poste Italiane, prevede provvedimenti che, intervenendo su operazioni e recapito, produrrebbero 1.763 esuberi nelle prime regioni di applicazione: Toscana, Piemonte, Marche, Emilia Romagna e Basilicata. A conti fatti il totale delle azioni previste genererebbe un taglio del 20% che, proiettato su scala nazionale, ci fornisce un dato aberrante: circa 12.000 esuberi.” Così annuncia la segreteria nazionale di Slc Cgil in una nota.

“Come SLC CGIL abbiamo respinto con forza la proposta aziendale che riteniamo assolutamente insostenibile, anche perché giunge a distanza di 15 mesi dal già pesante e sofferto accordo di riorganizzazione SP siglato il 27 luglio 2010 che, come è noto, ha prodotto 8.300 esuberi, ben superiori a quanto stabilito – prosegue la nota. Lo stesso accordo, oltre ad essere ancora in vigore, non è stato, a nostro avviso, oggetto di accurata verifica, motivo per cui non riteniamo ipotizzabile alcun ulteriore intervento che non preveda la soluzione dei problemi pregressi.”
“Abbiamo un’idea diversa di sviluppo, un’idea che parla di rilancio, non di riduzione del recapito e che sicuramente non può prevedere percorsi a tappe, perché questi sono funzionali solo ed esclusivamente a produrre risparmi. Non è possibile parlare di “interventi” senza avere visibilità sull’intero progetto, considerato che stiamo parlando dell’attività su cui Poste Italiane fonda la sua esistenza.”
“Così come è gravissimo il fatto che, mentre le grandi imprese italiane sono in attesa di capire cosa accadrà sul piano legislativo, Poste ha deciso di muoversi controcorrente, assumendosi la responsabilità di costruire un percorso che produrrà, nei fatti, 12.000 esuberi.”
“SLC CGIL è pronta a mobilitarsi in ogni modo contro questo progetto che fa presagire uno scenario di macelleria sociale, in assoluta assenza di ammortizzatori sociali – conclude Slc Cgil. Non si può continuare a pensare che a fronte dell’ennesimo bilancio in attivo del Gruppo, Poste Italiane si consolidi sempre e soltanto sulle pelle delle lavoratrici e dei lavoratori.”