13 aprile 2012

“ A rischio 60 lavoratori dei Servizi Postali Privati “ - Gruppo Palma -

- Comunicato Stampa -
La crisi industriale nel nostro territorio continua a mietere vittime. Questa volte le scelte di politica industriale, sostenute ai più alti livelli, rischiano di mettere in ginocchio il settore dei servizi privati postali che rischia di diventare un inferno sia per i lavoratori che vi operano sia per i cittadini che usufruiscono di tali servizi.
A Catania, in tale settore di attività, opera uno dei più importanti partener di Poste Italiane, l’agenzia di recapito Palma s.r.l. che in previsione della scadenza del contratto d’appalto con Poste Italiane ha aperto una procedura di mobilità ( licenziamento collettivo) per 60 lavoratori che a partire dalla fine di giugno si troverebbero, per tali ragioni, senza più lavoro.
“Ci sembra inverosimile – dichiara Davide Foti Segretario Generale della SLC CGIL Catania - che in un momento così delicato per il mercato del lavoro Poste Italiane, che è la prima azienda italiana per numero di addetti e che dovrebbe assicurare un servizio universale, non riesca da un lato a garantire un servizio adeguato ai clienti/cittadini e dall’altro determini le condizioni per il peggioramento dei servizi e per il licenziamento di innumerevoli addetti del settore privato lanciando, nei fatti, i lavoratori dentro il tunnel della disoccupazione.
Per quanto ci riguarda, insiste Foti, interverremo con tutti i mezzi e gli strumenti a nostra disposizione per la tutela dei diritti degli utenti e per la salvaguardia dell’occupazione. Nel contempo lanciamo un appello alle istituzioni locali alle quali chiediamo di intervenire in maniera altrettanto decisa: i lavoratori del servizio postale privato chiedono di non essere lasciati soli in questa battaglia per la tutela del servizio e dei livelli occupazionali”.
“Dal 2001 – dichiarano Nino Gelardi e Nanci Parlacino RSA CGIL della ditta Palma SrL- recapitiamo raccomandate per conto di Poste Italiane garantendo con grande impegno e professionalità un servizio pubblico alla collettività e sarebbe giusto che oggi Poste Italiane ci dia certezze anziché determinare le condizioni per il licenziamento degli addetti. In questo settore non c’è stata crisi e chi ha determinato questa condizione di incertezza è chiamato ad assumersi precise responsabilità. Noi Rimarremo in prima fila e continueremo a lottare contro queste ingiustizie sociali”.