In questo clima finanziario del si salvi chi puo',che ha caratterizzato il varo del bilancio regionale 2012,i teatri con particolare riguardo quelli catanesi,hanno di fatto subito i tagli che di fatto devitalizzano la loro ragion d'essere.Ogni anno infatti queste realta' culturali importanti hanno via via nel tempo subito una decurtazione del contributo che ha comportato un graduale ridimensionamento delle attività artistiche,per arrivare all'ultimo con il quale è stato inferto il colpo di grazia.Tutto cio' comporterà un impoverimento maggiore in termini occupazionali, di offerta culturale e di immagine della ns città e regione nell'assoluto silenzio da parte di chi territorialmente dovrebbe d ifenderli (Sindaco e Presidenti della Provincia e Regione).Riteniamo quindi che tale miope scelta contrasti anche con le politiche attuate dal Governo Nazionale ,che ha risparmiato dalle recenti manovre i teatri e la cultura in genere.Ma forse sarà vera,quella tesi secondo la quale i territori e suoi governanti prediligono incentivare le loro potenzialità ? Ma nel nostro caso soppressa la cultura crediamo che preminentemente rimanga la trattazione del ciclo dei rifiuti,sarà pura coincidenza o vocazione ?Le scriventi non hanno dubbi e' la cultura musicale e non , così come affermato dal M Muti in questi giorni che "senza cultura non c'è identità" ed è per questo motivo che a giorni metteranno in atto tutte le iniziative di lotta a difesa del futuro del Teatro Massimo V Bellini e del Teatro STabile G.Verga rispettivamente intitolati a due illustri concittadini ,che meriterebbero non solo a parole ma con atti tangibili di essere ricordati e veicolati nel mondo quale patrimonio di questa ns terra,rifiuti permettendo.
di Nino Scrima