Ministro del Lavoro e
delle Politiche Sociali
Prof.ssa Elsa FORNERO
Ministro dello Sviluppo Economico
Dr. Corrado PASSERA
e, p.c. Ai componenti le Commissioni
Senato della Repubblica:
V Bilancio
VI Attività Produttive
VIII Lavori Pubblici, Comunicazioni
XI Lavoro, Previdenza Sociale
Camera dei Deputati:
V Bilancio e Tesoro
VI Finanze
X Attività Produttive
XI Lavoro
Oggetto: Crisi settore Call Center e uso distorto degli incentivi all’occupazione.
In data 23 ottobre u.s. è stata recapitata alle scriventi Segreterie Nazionali l’ennesima procedura di mobilità nei confronti di personale occupato presso Call Center.
Si tratta, in questo caso, della società Teleperformance, con sedi a Roma e Taranto, che annuncia il licenziamento di 785 dipendenti di cui 164 a Roma e 621 a Taranto.
E’ evidente l’impatto che produrranno tali numeri soprattutto su Taranto, già investita dalla crisi dell’Ilva, che rischia di dare il colpo finale all’economia della città. Questa crisi si va ad aggiungere a quelle di Almaviva, 4you, Energit e molte altre in
corso sui territori che hanno già provocato il licenziamento di migliaia di giovani. Nei prossimi mesi, stante lo stato delle cose, tali crisi si moltiplicheranno coinvolgendo decine di migliaia di lavoratori.
Questi licenziamenti coinvolgono lavoratori giovani, con percentuali di lavoro femminile oltre il 70%, che non sono stati “choosy” ma dopo essersi laureati hanno accettato di operare nei call center perché tra le poche attività che hanno creato occupazione,
soprattutto al sud, negli ultimi anni.
Le crisi in corso non sono frutto del venir meno del lavoro, condizione che non semplifica la vita di chi lo perde ma almeno la rende comprensibile, ma delle Leggi vigenti che “drogano” il mercato attraverso incentivi che determinano la precarizzazione dei rapporti di lavoro.
Infatti, attraverso il ricorso agli sgravi previsti dalla Legge 407/90, ai FSE e a contributi regionali, sono creati sempre “nuovi” posti di lavoro a basso costo, oltre il 30% in meno, che mettono fuori mercato call center dove gli incentivi sono terminati.
L’effetto che si determina è che i clienti dei call center, i c.d. committenti, cambiando appalto ogni tre anni riescono a usufruire degli sgravi in maniera permanente ottenendo tariffe che sono inferiori al costo del lavoro determinato dal contratto, mentre i call
center che escono dai benefici degli sgravi perdono le commesse e licenziano il personale.
Così lo Stato diventa il principale responsabile della perdita di lavoro di questi giovani con il paradosso che, attraverso le tasse dei cittadini, si continua a pagare incentivi e casse integrazioni/indennità di mobilità senza creare neanche un nuovo posto di lavoro ma semplicemente spostando lo stesso su diversi territori.
Potrete capire la frustrazione che vivono questi giovani, che si sono rimboccati le maniche ed hanno accettato un’occupazione, anche se lontana dalle loro ambizioni, su cui costruire il loro futuro, sposandosi e facendo figli, sulla base di un lavoro a tempo
indeterminato e che oggi si trovano disoccupati non perché il loro lavoro viene meno ma perché è spostato a un altro lavoratore che costa meno grazie agli incentivi dello Stato.
Proprio su questo tema si è interrotta anche la trattativa per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro.
Le OO.SS hanno chiesto di inserire una norma, c.d. clausola sociale, che vincola, in caso di cambio di appalto, a utilizzare il personale già impiegato su quelle attività. Norma ampiamente utilizzata nei Paesi Europei chiamata TUPE. La reazione dei committenti/clienti è stata ovviamente di totale chiusura perché verrebbe meno il ricorso agli incentivi che garantiscono un costo del lavoro inferiore a quello previsto dal contratto.
Due scioperi effettuati con adesioni altissime e con la partecipazione di tutti i lavoratori della filiera, in un rapporto di solidarietà con l’anello più debole della catena rappresentato dalle attività gestite in outsourcing, per inserire norme a tutela del lavoro di
questi ragazzi.
Al fine di individuare soluzioni in grado di impedire il degrado del settore e la moltiplicazione dei licenziamenti indirizzando i soldi pubblici verso le aziende che fanno della stabilità occupazionale un punto di forza ricercando qualità e produttività, le scriventi
Segreterie Nazionali sono a chiederVi la convocazione di un urgente incontro.
In attesa di riscontro, distinti saluti.
I SEGRETARI GENERALI
SLC-CGIL - FISTel-CISL - UILCOM-UIL
Massimo Cestaro - Vito Vitale - Bruno Di Cola