Il progetto di scorporo ed delle Network Operations, le attività della rete di Wind viene ritirato, i lavoratori dovranno "stringere la cinghia" ma i 1.800 posti a rischio saranno tutelati con un nuovo piano a 5 anni che prevede efficienze per 35 milioni di euro ma nessuna societarizzazione o esternalizzazione.
L’accordo, firmato da Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil, passa attraverso una stretta sui benefit ma a fronte di questo fino a tutto il 2017 la società internalizza alcune attività e garantisce che non ci saranno societarizzazioni. Il piano di esternalizzazione della rete era stato messo a punto da Wind nella primavera del 2011. All’inizio del 2012, con l’intervento del ministero dello sviluppo economico,l'azienda aveva accettato la sospensione del processo e avviato un dialogo con i sindacati. Un accordo in controtendenza rispetto a quanto accaduto in altre aziende del settore.