09 ottobre 2012

Violenza sulle donne: oltre 600 milioni le vittime nel mondo

L’appello dei ginecologi italiani: «L’Italia approvi subito la convenzione di Istanbul»
di Mario Pappagallo - Corriere della Sera -

Nel mondo oltre 600 milioni di donne subiscono violenze fisiche e sessuali. Nel nostro Paese sono sette milioni le italiane che almeno una volta nella vita sono state vittime di violenze. Circa 5 milioni hanno ricevuto molestie sessuali (23,7%), 4 milioni maltrattamenti fisici (18,8%) di cui 1 milione ha subito uno stupro. Il 24,7% delle donne ha come aguzzino un uomo non partner, mentre il 14,3% ha subito molestie dal compagno o da un ex. La denuncia di questi episodi è rara: solo il 5,3% nel caso di violenza domestica. «Il ginecologo deve essere un alleato contro gli abusi – dichiara Nicola Surico, presidente della Società italiana di ginecologia e ostetricia (Sigo) -. Noi seguiamo la donna nella sua intimità dal menarca fino alla post-menopausa, possiamo quindi capire immediatamente chi è stata vittima di molestie».
CAMPANELLI D’ALLARME – Per fare questo è però necessario riconoscere in tempo i «campanelli d’allarme» e i segnali rivelatori e i ginecologi devono aiutare la paziente a denunciare l’accaduto. La prevenzione e il contrasto della violenza sulla popolazione femminile è uno dei temi centrali del XX Congresso mondiale della Federazione internazionale di Ginecologia e ostetricia (Figo), in corso a Roma (7-12 ottobre). Ed è l’occasione per un appello dei ginecologi al Parlamento italiano: va ratificato immediatamente la Convenzione di Istanbul. Spiega Surico: «Stava per farlo il Senato il 20 settembre, ma l’assenza del presidente e dei suoi vice fece sospendere la seduta». Da allora più nulla.
LA CONVENZIONE DI INSTANBUL – Che cosa è la convenzione di Istanbul? E’ un trattato stilato la scorsa estate con gli obiettivi di prevenire la violenza contro le donne, proteggere le vittime ed incentivare la perseguibilità penale degli aggressori. «Per contrastare un fenomeno così drammaticamente diffuso è necessario un segnale forte e responsabile da parte delle istituzioni» dicono i ginecologi. La Convenzione è già stata sottoscritta dal ministro per le Pari opportunità Elsa Fornero, ma non basta. Occorre che le due Camere facciano altrettanto il prima possibile.
LA RICADUTA SULLA SFERA DELLA SALUTE – La violenza sulle donne è un problema complesso, che comporta ricadute anche nella sfera della salute. Anche se la fascia di età più colpita è rappresentata dalle donne tra 16 e 40 anni, non c’è epoca nella vita femminile che possa dirsi esente da questo rischio. «Questa situazione richiede un immediato intervento da parte delle Società scientifiche per formare e sensibilizzare tutti i professionisti a confrontarsi con donne vittime di molestie sessuali. Bisogna costruire una competenza che fin qui è mancata – conclude Surico -, perché, nonostante faccia parte della nostra professionalità dare risposte adeguate a questi problemi, fino a poco tempo fa l’argomento era stato semplicemente rimosso dalla nostra formazione ed era del tutto assente una cultura ginecologica sull’argomento».