"Noi non sappiamo assolutamente nulla di questa lettera. Wind non è a conoscenza dell'iniziativa". Questa la posizione di Wind, condivisa anche da Tim e Vodafone, secondo cui potrebbero essere gli operatori a dover scrivere ai cittadini per avvertirli nei prossimi mesi dell'accensione dei ripetitori Lte sulle frequenze a 800 Mhz (banda larghissima). Un'ipotesi, quella della "lettera a casa" degli abbonati Rai da parte degli operatori, emersa nei giorni scorsi dal tavolo anti-interferenze del Mise, per allertare i cittadini del rischio interferenze per il segnale del digitale tv.
Secondo quanto previsto dal Decreto Crescita 2.0 l’installazione dei filtri anti interferenza sarà finanziato dagli operatori tramite un apposito fondo. Il rischio di interferenze è concreto, come confermano le stime della Fondazione Ugo Bordoni (Fub), braccio operativo del Mise in tema di spettro radio, che stima in 700mila le abitazioni a rischio interferenza sul territorio. Resta ora da vedere in che modo sarà gestita la comunicazione ai cittadini del rischio di disturbo al segnale televisivo, nel periodo di accensione degli impianti telefonici a 800 Mhz.
Nel frattempo, il Mise ha aperto online un servizio ad hoc, Help Interferenze, la cui gestione è stata affidata alla Fub. In home page, si legge che lo sportello Help Interferenze è accessibile a tutti i cittadini, in regola con il canone Rai, che riscontreranno difficoltà nella ricezione dei segnali televisivi. I disturbi, che potrebbero verificarsi a partire dal 1 gennaio 2013, possono essere dovuti all’accensione da parte degli operatori di telefonia mobile delle stazioni radiobase Lte che trasmettono in banda 800 MHz.
Il servizio Help Interferenze, si legge nell’home page,” nasce per garantire ai cittadini la corretta ricezione dei segnali televisivi che, in alcune zone geografiche coperte dai sistemi di trasmissione dati 4G, potrebbero essere soggetti a interferenze. Tali disturbi sono dovuti al cambio della destinazione d’uso della banda 800 Mhz, che – come stabilisce la Legge n. 220/2010 – è stata assegnata, in seguito a una gara pubblica, ai sistemi di telefonia mobile, ma precedentemente era utilizzata dalla tv digitale terrestre”.
In caso di disturbi nella ricezione di uno o più canali o di oscuramento totale della tv,” l'utente privato o l’amministratore del condominio può registrarsi al sito – attraverso l’apposito web form – e inviare una segnalazione con la richiesta d’intervento – si legge nell’home page del servizio - In presenza dei requisiti tecnici e amministrativi richiesti per l’accesso al servizio, sarà inviato senza alcun costo per il cittadino un antennista che effettuerà l’intervento di ripristino della corretta ricezione dei segnali televisivi presso l’indirizzo segnalato dal richiedente”.
“La realizzazione di Help Interferenze è stata affidata alla Fondazione Ugo Bordoni, ente terzo e indipendente, che opera sotto la supervisione del Ministero dello Sviluppo Economico – Dipartimento per le Comunicazioni – chiude la comunicazione sull’home page del servizio - Il costo del servizio e i relativi interventi tecnici degli antennisti, come stabilito dall’art. 14, comma 2-bis del Decreto Legge n. 179/2012, sono a carico degli operatori titolari delle frequenze in banda 800 Mhz”.
Lte-Tv, lettera "top secret" agli abbonati Rai
di Paolo Anastasio
Una lettera a casa degli abbonati Rai, firmata dagli operatori - Tim, Vodafone o Wind - per avvertire i cittadini abbonati al canone Rai che nella loro zona di utenza sono stati accesi i ripetitori per l'Lte, la banda larghissima mobile (sulle frequenze a 800 Mhz). La lettera spiegherà che, in caso di disturbi al segnale televisivo, si potrà contattare il numero verde anti-interferenze e che il disturbo al segnale tv potrebbe dipendere dall'accensione dell'impianto.
Questa, secondo quanto risulta al Corriere delle Comunicazioni, la modalità allo studio al tavolo anti-interferenze del Mise, per organizzare al meglio nei prossimi mesi l’accensione dei nuovi impianti Lte a 800 Mhz da parte degli operatori, pronti a farsi carico della spesa per il filtro anti interferenze in maniera proporzionale al disturbo arrecato. Gli impianti telefonici per la trasmissione dell'Lte a 800 Mhz, secondo stime della Fub (Fondazione Ugo Bordoni), potrebbero infatti causare interferenze alle antenne di ricezione del digitale terrestre di 700mila abitazioni sul territorio.
L’accensione degli impianti a 800 Mhz da parte degli operatori sarà graduale: gli operatori vogliono mantenere il massimo riserbo sulla “road map” di accensione: la location degli impianti è infatti un’informazione “commercialmente sensibile”, che gli operatori intendono custodire gelosamente, per non favorire i concorrenti. Per questo, durante l’iter di accensione, soltanto il Mise sarà a conoscenza delle aree territoriali dove saranno attivati gli impianti e di volta in volta saranno informati i cittadini delle aree interessate.
Prosegue intanto l’attività del tavolo anti interferenze del Mise, dopo il passaggio di inizio anno delle frequenze a 800 Mhz dalle tv locali ai legittimi proprietari Tim, Vodafone e Wind. Secondo quanto risulta al Corriere delle Comunicazioni, nell’ultima riunione ristretta del tavolo anti interferenze, che si è tenuta due giorni fa senza la presenza di operatori e consumatori, si è discusso del ruolo centrale degli ispettorati territoriali del Mise, che nei prossimi mesi, durante il processo di accensione dei ripetitori telefonici, avranno il compito di identificare le eventuali interferenze del segnale Lte ai danni degli impianti di ricezione del digitale terrestre. Saranno gli ispettorati territoriali a interagire con i cittadini, per dirimere eventuali situazioni delicate, ad esempio in caso di disturbo del segnale tv da parte dell’Lte.
“Da quanto ci risulta, il processo di accensione degli impianti di trasmissione dell’Lte sulle frequenze a 800 Mhz da parte degli operatori sarà graduale e andrà avanti fino a giugno – dice Mauro Vergari di Adicosnum, rappresentante del Cncu (Consiglio nazionale consumatori e utenti) al tavolo anti interferenze del Mise – E’ discrezione degli operatori come, dove e quando accendere i ripetitori a 800 Mhz. Da parte nostra, abbiamo proposto di istituire un sistema di controllo di secondo grado rispetto all’attività degli ispettorati territoriali. e della Fub. Una sorta di conciliazione, nel caso che gli utenti non siano soddisfatti della risposta del servizio appositamente creato per l’installazione dei filtri sulla propria antenna da parte degli operatori, in caso di interferenza. Insomma, vigileremo”, dice Vergari, ricordando che saranno gli operatori a farsi carico di risolvere le interferenze, tramite un fondo appositamente costituito a carico delle telco previsto dal decreto Crescita 2.0 e che sarà la Fub (Fondazione Ugo Bordoni) a gestire eventuali problemi di interferenza sul territorio.
“Le variabili che possono provocare interferenza sono molte – chiude Vergari – si va dall’accecamento totale all’attenuazione del segnale, che può dare effetti soltanto quando c’è vento o quando piove. Ma potrebbe dipendere da interferenze derivanti dall’Lte, e quindi vigileremo attivamente sul campo a garanzia degli utenti”.