Nel dare una mano al personale ispettivo, il ministero del Lavoro, ha ribadito, con una circolare, le caratteristiche del contratto a progetto, i requisiti che deve avere questo legame tra committente e lavoratore. L’obiettivo dell’azione ministeriale è quello di combatterne l’uso improprio.
Gli aspetti del contratto a progetto modificati dal Legislatore - con l'ultima riforma del lavoro - sono relativi al requisito di progetto, al salario del lavoratore, all’esercizio del diritto di recesso e alle sanzioni previste per chi non rispetta le regole.
Requisiti del progetto
Per parlare di contratto a progetto è necessario che la collaborazione coordinata e continuativa sia riconducibile ad uno o a più progetti specifici. Questi progetti devono essere definiti dal committente e poi gestiti autonomamente dal collaboratore. Il progetto deve portare alla realizzazione di un risultato finale verificabile e questo risultato deve essere esplicitato anche nel contratto. Il progetto, inoltre, non deve riproporre l’oggetto sociale del committente ma individuare un’attività specifica, che si affianchi a quella principale.
Non si può parlare di contratti a progetto se il compito che il lavoratore deve svolgere è soltanto esecutivo o ripetitivo e non lascia un margine di autonomia operativa al collaboratore.
L’esempio fatto è quello di una società che si occupa della creazione di software che, per stipulare contratti a progetto, dovrà indicare l’attività specifica proposta al lavoratore, ad esempio la realizzazione del software di gestione dei contratti e non far riferimento ad un quotidiano inserimento dati.
Il salario del contratto a progetto
Il compenso da corrispondere al lavoratore a progetto, in base alla nuova normativa, deve essere proporzionato dall’azienda in base sia alla quantità, sia alla qualità dell’attività svolta e non deve essere inferiore ai minimi stabiliti per ciascun settore d’attività. Il riferimento sono i contratti collettivi relativi ai lavori equiparabili a quello svolto dal collaboratore a progetto.
Le sanzioni per chi non rispetta le regole
Nel momento in cui un’azienda stipula un contratto a progetto con un lavoratore, se manca l’individuazione del progetto, o se la descrizione del progetto non è completa, il rapporto di lavoro deve essere trasformato da collaborazione in attività subordinata a tempo indeterminato.
Il collaboratore a progetto può svolgere attività simili a quelle del lavoratore dipendente ma con modalità organizzative differenti, per esempio rispetto all’orario di lavoro, o all’assoggettamento alla direzione. Non si può parlare di collaborazioni a progetto per le prestazioni di elevata professionalità.