Italtel sarà salvata con una messa all’asta. La società guidata da Stefano Pileri sarà infatti venduta nella primavera del 2014, come riporta Il Mondo. Secondo il settimanale, la procedura è già stata decisa nelle bozze di patto di sindacato tra i possessori degli strumenti partecipativi (sfp) che verranno emessi a conversione di 153 milioni di prestiti: a decidere saranno dunque Unicredit, Ge Capital, Bpm e Cisco, con il residuo degli strumenti equity in mano a Telecom Italia. All’asta – sottolinea il settimanale – saranno invitate almeno 5 cinque società interessate tra cui spiccano Huawei, Zte, Siemens e Alcatel Lucent nonché altre aziende di sistemi di tlc. Nella trattativa saranno coinvolti solo i detentori di sfp con un obiettivo di prezzo a tendere non inferiore a 300 milioni.
Se la vendita dovesse andare a buon fine verranno prima rimborsate le banche che hanno erogato la nuova finanza e poi i prestiti prededucibili e super senior. Infine verranno ripagati pro-rata i titolari di sfp e l’eventuale eccedenza andrà ripartita tra chi ha accettato il sacrificio del debt equity swap e gli attuali azionisti, Telecom e Cisco, con il 44% a testa.
L’intero piano prevede che Unicredit, Ge Capital, Bpm e altre banche meno esposte convertano 98,5 milioni di crediti riscadenzandone altri 60 a sette anni e confermando 132 milioni di linee di revolving. Cisco convertirà 50 milioni di crediti, accordando a Italtel forniture massime per 71 milioni di dollari, mentre Telecom Italia si impegnerà a comprare prodotti fino al 2016. Inoltre la compagnia di Franco Bernabè pagherà subito ad Italtel 10 milioni a transazione e stralcio di vecchi contenziosi.
Ultimo capitolo del piano riguarda la nuova finanza. Italtel ha già incassato 23 milioni da Unicredit, Cisco e Telecom; altri sostegni finanziari serviranno come back up per coprire i pagamenti ai fornitori (15,8 milioni) e i due terzi dei costi di ristrutturazione.
Sul versante occupazionale, i dipendenti passeranno da 1700 a 1000 nel giro di due anno (un taglio di 18 milioni a regima) con costo on-off di 33 milioni inclusi i 28 stanziati per incentivi alle uscite.
Nota a margine:
Panoramica di Stefano Pileri
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