11 gennaio 2013

Italtel all'asta il prossimo anno

Italtel sarà salvata con una messa all’asta. La società guidata da Stefano Pileri sarà infatti venduta nella primavera del 2014, come riporta Il Mondo. Secondo il settimanale, la procedura è già stata decisa nelle bozze di patto di sindacato tra i possessori degli strumenti partecipativi (sfp) che verranno emessi a conversione di 153 milioni di prestiti: a decidere saranno dunque Unicredit, Ge Capital, Bpm e Cisco, con il residuo degli strumenti equity in mano a Telecom Italia. All’asta – sottolinea il settimanale – saranno invitate almeno  5 cinque società interessate tra cui spiccano Huawei, Zte, Siemens e Alcatel Lucent nonché altre aziende di sistemi di tlc. Nella trattativa saranno coinvolti solo i detentori di sfp con un obiettivo di prezzo a tendere non inferiore a 300 milioni.

Se la vendita dovesse andare a buon fine verranno prima rimborsate le banche che hanno erogato la nuova finanza e poi i prestiti prededucibili e  super senior. Infine verranno ripagati pro-rata i titolari di sfp e l’eventuale eccedenza andrà ripartita tra chi ha accettato il sacrificio del debt equity swap e gli attuali azionisti, Telecom e Cisco, con il 44% a testa.

L’intero piano prevede che Unicredit, Ge Capital, Bpm e altre banche meno esposte convertano 98,5 milioni di crediti riscadenzandone altri 60 a sette anni e confermando 132 milioni di linee di revolving. Cisco convertirà 50 milioni di crediti, accordando a Italtel forniture massime per 71 milioni di dollari, mentre Telecom Italia si impegnerà a comprare prodotti fino al 2016. Inoltre la compagnia di Franco Bernabè pagherà subito ad Italtel 10 milioni a transazione e stralcio di vecchi contenziosi.

Ultimo capitolo del piano riguarda la nuova finanza. Italtel ha già incassato 23 milioni da Unicredit, Cisco e Telecom; altri sostegni finanziari serviranno come back up per coprire i pagamenti ai fornitori (15,8 milioni) e i due terzi dei costi di ristrutturazione.

Sul versante occupazionale, i dipendenti passeranno da 1700 a 1000 nel giro di due anno (un taglio di 18 milioni a regima) con costo on-off di 33 milioni inclusi i 28 stanziati per incentivi alle uscite.

Nota a margine:

Panoramica di Stefano Pileri

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Formazione
  • Università degli Studi di Roma 'La Sapienza'