"Quella dei call center rischia di essere una nicchia di povertà dentro un settore, quello delle tlc, altamente innovato ed innovativo, e questa è la prima contraddizione. Per di più è minacciato più in generale dai processi di delocalizzazioni a cominciare dall’italiana Alitalia che pensa di servire nel migliore dei modi i propri clienti ricorrendo ai call center in Albania. E il popolo dei part time non più giovane e desideroso di avere retribuzioni tali da poter vivere decorosamente. Oggi non è così, paradossalmente è all’ordine del giorno il problema dell’innalzamento dell’orario di lavoro. Sacconi non lo capirà mai ma un lavoro di quattro ore non può che essere o volontario o transitorio. Abbiamo chiesto al governo di inaugurare un tavolo per affrontare i problemi del lavoro e dell’impresa. Ovviamente ci è stato risposto di sì ed altrettanto ovviamente non se ne è fatto nulla. Ma che siamo in assenza di governo lo si vede platealmente tutti i giorni. Con Fistel Cisl e Uilcom Uil abbiamo già deciso di riprendere la mobilitazione sulla base di un’analisi condivisa. Passeremo unitariamente dalle parole ai fatti".
18 febbraio 2011
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