05 maggio 2011

6 maggio lo Sciopero Generale della CGIL: “Fatti sentire per cambiare” - Dal sito www.cgilct.it -

A Catania corteo da Piazza Dante a Piazza Teatro Massimo con comizio conclusivo. In serata "Concerto per il lavoro". Sarà presente alla manifestazione di Catania anche Dario Fo Premio Nobel per la Letteratura

Lavoro stabile, prima che l'emergenza sociale si tramuti in dramma, fisco a misura di lavoratori e pensionati, questioni locali da risolvere in tempi brevi e con l'aiuto delle istituzioni, troppe volte distratte. Il 6 maggio la Cgil di Catania darà vita ad uno sciopero generale carico di significati organizzato in tutta Italia. Lo slogan è sin troppo chiaro: “Fatti sentire per cambiare”; l'appuntamento è alle 9,30 in piazza Dante, per il concentramento. Seguirà il comizio alle 12 in piazza Bellini (teatro Massimo) con il segretario generale Angelo Villari, e il segretario generale della Cgil di Caltagirone Pasquale Timpanaro.

Concluderà i lavori Mariella Maggio, segretario generale Cgil Sicilia. In serata, alle 20,30, i giovani saranno protagonisti in piazza Bellini con un concerto per il lavoro. Sul palco saliranno Paolo Antonio, Carmelo La Manna, Mimì Sterrantino e Yperlux. In quell'occasione Alpa, Auser e Federconsumatori lavoreranno per informare i cittadini sul referendum per l'acqua pubblica che si terrà a giugno.

Ad illustrare programma e motivazioni dell'iniziativa stamattina c'erano il segretario Angelo Villari Luisa Albanella, Margherita Patti, Pina Palella, Giacomo Rota per la segreteria provinciale, Clelia Papale, presidente Federconsumatori e Tuccio Cutugno, responsabile dell'Ires Cgil.

“Con questo sciopero chiediamo più occupazione e meno tasse per chi lavora e per i gli anziani, un futuro di speranza per i nostri figli, un diritto allo studio credibile con conseguente blocco di tagli e investimenti per cultura, università e ricerca. Protestiamo contro i tagli agli enti locali che finiranno per tradursi in abbassamento dei servizi e innalzamento delle tasse – ha detto Angelo Villari- ma anche sostegno per le pensioni, immigrati, agricoltura, commercio e settori produttivi. Oggi la realtà è troppo dura: la disoccupazione è in aumento e questo corrisponde ad un inevitabile accrescimento dell'allarme sociale. Ma si riduce persino il numero dei precari, perché diminuisce pure il lavoro con poche garanzie. Ci aspettiamo la ripresa della contrattazione e uno stop definitivo ai contratti separati e la contrattazione sociale per garantire i diritti di cittadinanza e una maggiore equità fiscale. Troppo comodo far pagare ai lavoratori dipendenti e pensionati. Meglio pensare ad una tassa sulle “grandi ricchezze” e dunque sui grandi patrimoni. Basterebbe l'1% per ottenere 10 o15 miliardi di euro a disposizione di welfare e servizi”.

E sul fatto che la Cgil in quest'evento corra da sola Villari aggiunge: “Lo sciopero generale è promosso dal nostro sindacato, ma lavoriamo ogni giorno, e anche in quest'occasione, per l'unità sindacale”.

L'incontro è stata l'occasione per divulgare alcuni dati Ires relativi al territorio: nel 2010, dall’esame dei dati della direzione provinciale dell’Ufficio del Lavoro (dati consuntivi relativi al numero delle assunzioni e dei licenziamenti avvenuti nell’arco dello scorso anno) si conferma per la nostra provincia la tendenza alla contrazione dei livelli occupazionali e alla precarizzazione dei rapporti di lavoro già rilevata nel corso del 2009. A fronte di un numero considerevole di comunicazioni di assunzioni 213 mila 681, quelle indicate come assunzioni a tempo indeterminato sono solamente il 17%. Le assunzioni non a termine infatti sono state 36.369, comprendendo tra queste anche le stabilizzazioni, cioè le trasformazioni del rapporto di lavoro in essere da tempo determinato, da inserimento e da apprendistato in rapporto a tempo indeterminato.

Cresce il numero dei lavoratori interinali, crescono quelli a progetto, crescono i tirocini formativi. Registrano invece un incremento più moderato e una percentuale più bassa di utilizzo, i contratti di apprendistato; di questi solo il 28% accede alla stabilizzazione e alla trasformazione del rapporto di lavoro a tempo indeterminato. Questo significa che a Catania il 72% dei giovani assunti con contratto di inserimento o di apprendistato, alla fine del periodo formativo, non vengono confermati nel lavoro in azienda.

Aumentano, pertanto, i lavoratori in somministrazione e i lavoratori a progetto, quindi lavoro a tempo determinato e part-time (i somministrati). Si tratta di lavoratori che oltre ad essere precari, sono anche economicamente svantaggiati poiché guadagnano meno. I lavoratori a progetto contano sempre su salari non legati alle effettive ore di lavoro, mentre i somministrati sono per il 67% a part-time. E' la nuova classe di lavoratori poveri.

Per quanto riguarda i licenziamenti nel 2010 si sono registrate 43.122 cessazioni del rapporto di lavoro; l’88% delle quali ( 38.136 ) hanno riguardato lavoratori con rapporto di lavoro a tempo indeterminato.

Se si mette perciò a confronto il numero dei lavoratori assunti nel 2010 a tempo indeterminato e quelli - medesima situazione contrattuale - licenziati, si riscontra che ancora nel 2010, come già accaduto nel 2009, si erode ulteriormente nel settore privato la base occupazionale di quasi l’ 1%, con un saldo negativo tra assunti e licenziati di 1.767 unità.

Spiccano poi i numeri relativi alla cassa integrazione straordinaria, sinonimo di aziende in crisi e spesso anticamera del licenziamento. La famigerata CIGS a Catania è aumentata del 36%. Gli occupati nel 2010 diminuiscono di oltre 6 mila unità rispetto al 2009 e di circa 12 mila unità rispetto al 2008, di questi oltre 4 mila sono i dipendenti della pubblica amministrazione non più iscritti all’INPDAP nel 2010. Non sono numeri qualunque. Spiegano i segretari Albanella, Patti, Palella e Rota: “Assume ad esempio una portata significativa la Cassa integrazione in deroga che si attua nei settori che sono sprovvisti di ogni altro ammortizzatore sociale. E' un quadro fortemente allarmante che sembra reiterarsi nei primi mesi del 2011”.

Il tasso di disoccupazione giovanile femminile a Catania raggiunge il 50% delle forze lavoro: una giovane donna su due non trova lavoro anche se lo cerca. “Come e più del resto d’Italia a pagare il prezzo della inoccupazione e della disaffezione sono i giovani e soprattutto le giovani donne- conclude Cutugno- la tendenza crescente a scoraggiarsi e a desistere dal cercare lavoro, almeno nelle forme ufficiali”.

E alla manifestazione di catania parteciperà anche il Premio Nobel per la Letteratura 1997 Dario Fo intervenendo personalmente al comizio conclusivo di fine mattinata in piazza Teatro Massimo (vai all'articolo).

Il Segretario Generale della CGIL Susanna Camusso scrive ai dirigenti della Camera del Lavoro alla vigilia della manifestazione (vai alla lettera).