20 maggio 2011

Teleperformance-In&Out lettera SLC a Commissione Lavoro e Capigruppo e Camera dei Deputati.

Egregio Presidente,

il prossimo 23 maggio la Segreteria Nazionale di SLC‐CGIL, congiuntamente a FISTEL‐CISL e UILCOM‐UIL, ha organizzato una manifestazione dalle ore 10 a Roma, in piazza Montecitorio, contro l’apertura delle procedure di licenziamento di 1464 lavoratori da parte della In&Out Teleperformance. Si tratta di un’azienda multinazionale di call center che, in Italia, impiega 2817 dipendenti a tempo indeterminato nelle tre sedi di Taranto, Roma e Fiumicino.

Già l’anno scorso Teleperformance aprì le procedure di licenziamento per 864 dipendenti, licenziamenti che furono scongiurati grazie alla mobilitazione dei lavoratori che portò al ritiro della procedura ed alla concessione da parte del Ministero dei contratti di solidarietà in deroga per un anno. Parte fondamentale dell’accordo stipulato al ministero riguardava l’impegno da parte dell’azienda ad investire per il rilancio e, soprattutto, il rafforzamento dei volumi delle commesse lavorate in Italia, mettendo così un freno alla politica delle delocalizzazioni verso l’Albania.

Questo era quanto pattuito in sede ministeriale. Nella realtà dei fatti l’azienda ha, invece, continuato la propria politica di delocalizzazione delle commesse acquisite in Italia (una per tutte la commessa Alitalia, vinta in Italia e lavorata al 70% nelle sedi albanesi). Nel biennio 2009/2011, per dare un idea delle dimensioni del fenomeno, mentre in Italia Teleperformance apriva due procedure di licenziamenti le sedi albanesi (focalizzate esclusivamente sul mercato italiano) passavano da 100 postazioni di lavoro a più di 700 (tenendo presente che si parla di lavoratori part time, 700 postazioni di lavoro posso potenzialmente ospitare più di 1600 lavoratori). Una politica che, come SLC‐CGIL, denunciamo da mesi come sbagliata e pericolosa per la tenuta occupazionale dell’azienda stessa e per il mercato dei call center in outsourcing tutto.

Tutto questo avviene in un momento nel quale il settore dei call center sta vivendo, nel suo complesso, un momento di grande difficoltà. Nel solo 2010 si sono persi circa 10000 posti di lavoro (due crisi su tutte: quella del gruppo Phonemedia e quella della Omnia Network) ed il 2011 rischia di essere altrettanto gravoso. Difficoltà che non può ascriversi alla sola crisi mondiale ma ad un progressivo ritorno del settore a pratiche di illegalità, di concorrenza sleale, di un generale risorgere di quella precarietà che avevamo provato a fermare nel 2007 con le stabilizzazioni.

Per tutte queste considerazioni siamo a chiedervi per lunedì 23 un incontro con una delegazione di lavoratori che saranno in piazza Montecitorio a manifestare. E’ di fondamentale importanza che, in questo momento, la crisi di Teleperformance non rimanga un “problema” di 1464 famiglie. Abbiamo bisogno dell’impegno di tutti per fermare quei licenziamenti e ridare un futuro a migliaia di giovani donne e uomini che solo pochi anni fa credevano di aver trovato un lavoro stabile sul quale iniziare un progetto di vita.

Ringraziando anticipatamente per la disponibilità, porgiamo distinti saluti.

La Segreteria Nazionale di SLC‐CGIL