31 maggio 2011

Teleperformance: In&Out comunicato SLC-CGIL del 31 maggio 2011

COMUNICATO

SERVONO GARANZIE REALI. NO AD UNA LENTA AGONIA:

Dopo la riuscita della giornata di mobilitazione del 23 maggio u.s., siamo in attesa di sapere se il Governo intende affrontare la vertenza di Teleperformance in una sede politica, quale la Presidenza del Consiglio o il Ministero dello Sviluppo Economico e non in qualche sede meramente tecnica magari con l'obiettivo di giungere ad una cassa integrazione a zero ore o alla mera proroga del contratto di solidarietà, senza garanzie alcune sulla ripresa del lavoro per tutti.

Non è infatti una questione strumentale avere o meno garanzie chiari ed esigibili che l'azienda deve prendere al massimo livello, ma un elemento fondamentale per poter continuare a sperare in un futuro.

Il punto di questa vertenza è infatti avere garanzie che l'azienda ogni anno o ogni 6 mesi non prosegua con la politica del carciofo: chiedendo soldi pubblici agli enti locali e prorogando anno dopo anno gli ammortizzatori. Anche perché dopo la cassa in deroga, senza impegni concreti sulle attività lavorate in Italia, sugli investimenti, sulle nuove commesse, c'è il licenziamento. Piaccia o no, questa è la realtà.

Come SLC-CGIL vogliamo trattare ma con la garanzie che non succeda come l'anno passato. Senza impegni precisi, concreti ed esigibili, rischiamo che ogni anno questa storia si ripeta. Teleperformance deve garantire che rimarrà in Italia per i prossimi anni e che rilancerà la propria azienda, con investimenti quantificabili e verificabili e con l'impegno che tutti tornino in produzione. Senza queste garanzie già sappiamo cosa sarà la cassa integrazione in deroga o un altro contratto di solidarietà: un modo per spingere molti lavoratori ad accedere magari alla mobilità volontaria, a cercarsi un altro lavoro, a dimettersi presi dalla disperazione tornando magari lavoratori precari o peggio, cercando qualche lavoro in nero. Il tutto con l'evidente obiettivo di chiudere la sede di Via Priscilla (e mettere fuori i relativi lavoratori), ridurre l'occupazione a Parco Leonardo, condannare Taranto ad una specie di limbo, sempre in bilico tra ricorso agli ammortizzatori sociali in deroga (per pochi mesi o con l'ansia di dover ogni volta sperare che ci siano i soldi) e magari il ricatto/promessa di un contratto a progetto.

Noi chiediamo solo di poter trattare con tutte le garanzie di credibilità e affidabilità, con la volontà di ottenere assicurazioni sul medio termine. Senza rinunciare ai diritti che ci siamo conquistati.

Per questo chiediamo ai lavoratori di dare al Sindacato un mandato esplicito, sottoponendo in assemblea al voto il seguente ordine del giorno:

"Diamo mandato al sindacato tutto e a tutte le RSU per una trattativa presso la Presidenza del Consiglio o il Ministero dello Sviluppo Economico (o comunque presso una sede politica dove vi siano esponenti del Governo) che obblighi Teleperformance a dire chiaramente se e come intende rimanere in Italia, garantendo investimenti e sviluppo al fine di mantenere i livelli occupazionali. Pronti a fare sacrifici esclusivamente se si avranno impegni certi ed esigibili, anche riportando in Italia commesse vinte, ma lavorate in Albania o in altri Paesi. E in ogni caso si impegnano le RSU e il Sindacato prima di firmare qualsivoglia accordo a far votare i lavoratori il mandato o meno a firmare".

Questa la posizione di SLC-CGIL, questo l'ordine del giorno che chiederemo ai lavoratori di votare in assemblea per una trattativa vera, sostenuta dalla mobilitazione e dalla partecipazione dei lavoratori.

La Segreteria Nazionale di SLC-CGIL