20 luglio 2011

Lettera aperta ai lavoratori 187/1 Catania: "Comm'è doce, comm'è bella, 'a cittá 'e Pullecenella..."

Me dispiace sulamente ca ll'orgoglio 'e chesta gente, se murtifica, ogne ghiuorno, pe' na máneca 'e fetiente

che nun tènono cuscienza, che nun tènono rispetto... Comme fanno a pigliá suonno, quann'è 'a sera, dint''o lietto?!..."


SINDACATI: LETTERA APERTA AI LAVORATORI 187/1 CATANIA

Care lavoratrici e cari Lavoratori

ci eravamo lasciati dopo l'assemblea del primo febbraio 2011, tenuta al 187.1 di Catania, con dei puntini di sospensione e di verifica su quella che era l'organizzazione del lavoro e relativi carichi, fruizione FE, EF, permessi Mamma e Papà.

Elementi discussi successivamente, a marzo 2011, a Palermo tra Sindacati ed Azienda in un unica full immersion durata oltre quattro ore che alla fine ci vedeva speranzosi, non di aver risolto ogni tipo di problema, ma di essere almeno sulla strada maestra e di aver fissato alcuni punti dignitosi per i lavoratori.

Volendo utilizzare la famosa locuzione latina "IN MEDIO STAT VIRTUS" avevamo avuto l'illusione di esserci riusciti, ma dopo oltre tre mesi di attesa ci siamo accorti che di "MEDIO E DI VIRTUS" non era successo quasi nulla e che alle criticità discusse se ne erano sommate tante altre.

Nei fatti: "CAMBIARE TUTTO PER NON CAMBIARE NIENTE". Questa ormai è la politica ed il Mein Kampf delle relazioni industriali aziendali sul territorio siciliano. Una telenovela che dura da troppi anni realizzata ad hoc da una subdola "regia formata da una casta centralizzata a Napoli" che invece di ricorrere al dialogo ed al buon senso, non fa altro che disattendere e violare diritti fondamentali.

Nessuna regola viene più rispettata e tutto quello sancito sia come benessere nel 2006 sia come Accordi Sindacali in essere contenuti nel contratto di 2° livello viene ignorato, "sbugiardellato", modificato ed arbitrariamente cambiato nel tempo. Un "divide et impera" dove i lavoratori sono sempre quelli che pagano dazio e costretti a subire ogni tipo di ingiustizia pur di far raggiungere obiettivi e premi ai padroni.

Quindi tutto risolto in un nulla di fatto, dove le ferie vengono centellinate e pilotate dai capi, le ex festività ridotte a lumicino ed i permessi mamma e papà non vengono regolati in base alle esigenze dei genitori verso i propri piccoli, ma sono ad uso discrezionale aziendale.

Rimangono inalterate la problematiche su organizzazione e carichi di lavoro (violazione dell’accordo 60/40 - Front/Back -) e questo porta inevitabilmente ad un aumento di stress da lavoro correlato. Infine, per non farsi mancare proprio nulla, l'azienda, ha deciso di mettere in scena l'ultimo atto di una tragedia, "UNICAMENTE NAPOLETANA", intitolata "FORTE CON I DEBOLI E DEBOLI CON I FORTI", dove questa volta ad essere sotto tiro dei cecchini societari è la parte più vulnerabile di chi lavora, quello sparuto gruppo di non idonei a cui vengono messe in discussione pure le limitazioni di attività lavorative prescritte dal medico di fabbrica, professionista scelto e pagato da Telecom Italia.

Questa è la fotografia attuale su Catania e da segnali regionali anche sulle altre province siciliane. Questo è lo stato dell'arte.

E' opportuno ricordare a personaggi di corta memoria che il Sindacato nasce come elemento sociale per la tutela dei diritti, degli interessi economici, professionali, morali, dei lavoratori e per quell’irrinunciabile necessità di affermare il principio del diritto al lavoro che si pone a base della nostra Costituzione. Sindacato che ha inoltre l'obbligo di farsi tutore e promotore di legalità e del principio di eguaglianza tra i lavoratori.

Se questa è la nostra "Mission Statement" ed il nostro "Credo" sarà inevitabile, salvo valutazioni aziendali dell'ultimo minuto, spostare il nostro campo di azione in altre sedi e passare dalle semplici parole ai fatti concreti. Non mancherà il confronto con voi che siete la parte essenziale e pregiata di questa azienda. Siete proprio voi l’unico organo titolato a dare mandato alle Organizzazioni Sindacali per poter procedere a qualsiasi tipo e grado di lotta sempre nel rispetto delle leggi e di una deontologia che non dobbiamo mai abbandonare e che fa la differenza tra chi vuole realmente la soluzione dei problemi e chi invece vuole solo distruggere e spaccare il fronte tra lavoratori e Sindacato.


Le Segreterie Provinciali di Catania e le RSU

SLC CGIL FISTEL CISL UILCOM UIL


Il Progetto “Benessere nei call center di Telecom Italia”


Il Progetto è stato avviato nel 2004 con l’obiettivo di capire le variabili che contribuiscono a influenzare in modo determinante il benessere delle persone che vi lavorano e individuare le possibili azioni di miglioramento.

In coerenza con le iniziative attuate sul fronte del people-caring, è stato effettuato un secondo monitoraggio che ha coinvolto circa 3.000 operatori (un campione rappresentativo della popolazione dei call center) attraverso la compilazione di un questionario online, rivisto e integrato in base all’esito delle fasi di ricerca precedenti.

Dall’analisi dei dati raccolti, svolta dai ricercatori della Facoltà e del Dipartimento di Psicologia dell’Università degli Studi di Torino, è emerso che:

1 la conciliazione lavoro/tempo libero incide sul malessere psico-fisico. In tal senso l’operatore può essere sostenuto nel raggiungimento e nel mantenimento di un migliore equilibrio vita lavorativa/vita privata sia attraverso un’adeguata e più funzionale organizzazione dell’orario di lavoro e dei turni, sia attraverso iniziative organizzative rivolte a soddisfare i bisogni della famiglia;

2 i supporti tecnologici e informatici, nonché gli strumenti per affrontare la relazione emotiva con il cliente, sono risorse che possono facilitare e sostenere il lavoro;

la qualità dell’ambiente fisico di lavoro in linea con le disposizioni ergonomiche, favorisce il benessere psico-fisico;

3 la valorizzazione del personale, attraverso il riconoscimento delle competenze e dell’esperienza lavorativa, l’equità di trattamento, la trasparenza delle decisioni organizzative, rappresenta un punto di attenzione importante nella direzione di un maggiore benessere lavorativo.


Ai fini della verifica della corretta applicazione dell’accordo Azienda-Organizzazioni Sindacali sul benessere nei call center, siglato a maggio 2008, specifiche Commissioni stanno riscontrando l’attuazione delle iniziative utili alla promozione del benessere, rispetto alle seguenti macro aree: valorizzazione, formazione e aggiornamento del personale, conciliazione vita lavorativa/vita privata, ambiente di lavoro, organizzazione e ritmi di lavoro.


NOTA A MARGINE:

--- conciliazione vita lavorativa/vita privata.... (Maaaaaa...........????????)

--- ambiente di lavoro.... (??????????)

--- organizzazione e ritmi di lavoro... (Ah... Ah... Ah... Ah...)

--- adeguata e funzionale organizzazione dell’orario di lavoro e dei turni (senza parole...!?!?!?)

E per scrivere simile menzogne c'era bisogno di scomodare 3.000 operatori a campione e pagare ricercatori della Facoltà e del Dipartimento di Psicologia dell’Università degli Studi di Torino ???