01 febbraio 2013

FIRMATO RINNOVO CCNL TELECOMUNICAZIONI 2012-2014


Nella mattinata del 1 febbraio, dopo oltre 24 ore di trattativa, è stata firmata l’ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto delle Telecomunicazioni, scaduto il 31 dicembre 2011. La vertenza di rinnovo, supportata da due scioperi nazionali, da manifestazioni regionali e da una manifestazione nazionale, è stata incentrata sulla richiesta di maggiori garanzie nei confronti delle attività di call center, gestite tramite appalto.
L’ipotesi di rinnovo prevede l’obbligo per le aziende di appaltare tali attività solo ad aziende che garantiscano solidità finanziaria, un portafoglio clienti diversificato e che applichino il contratto delle TLC o un contratto nazionale complessivamente equivalente. Tale previsione impedirà la rincorsa al massimo ribasso attraverso il dumping contrattuale che comprimeva diritti e salario dei lavoratori occupati.
Inoltre, è previsto che in caso di cambio appalto nelle attività di call center il committente sia tenuto a convocare un incontro con il sindacato per ricercare tutte le soluzioni atte a risolvere le crisi occupazionali che ne derivano individuando lo stesso come responsabile nei confronti dell’occupazione delle attività gestite in appalto.
Le due nuove norme garantiranno una maggiore tutela dei lavoratori occupati nel settore facilitando la continuità occupazionale.
Inoltre, attraverso una nuova norma che disciplina le prestazioni di lavoro supplementare per i part time impiegati nei call center, è stata introdotta la previsione del consolidamento, nell’orario minimo contrattuale, di quota parte dell’orario supplementare effettuato, nel tentativo di aumentare l’orario di lavoro e garantire retribuzioni maggiori a dipendenti che sopravvivono con 500/600 euro al mese.
Si è, poi, intervenuti sulla parte normativa per impedire che la gestione dei flessi di lavoro sia gestita attraverso l’utilizzo indiscriminato di rol, ex festività e ferie dei lavoratori introducendo un tetto massimo utilizzabile a tale scopo.
L’ipotesi di rinnovo innova la disciplina sulla malattia (attraverso la previsione di invio del certificato elettronico) e il codice disciplinare definendo puntualmente le sanzioni in relazione alla gravità delle infrazioni commesse.
Inoltre, è confermata la durata contrattuale di tre anni dalla data di scadenza con un contratto triennale 2012 – 2014.
La parte economica prevede un aumento al 5 livello di 135 euro attraverso l’erogazione di 4 tranche e una “una tantum” di 400 euro a copertura del periodo di scopertura contrattuale.
L’ipotesi di accordo, approvata dalla delegazione trattante all’unanimità con 11 astenuti, incide significativamente sul livello dei diritti in capo ai lavoratori che operano in appalto, determinando una condizione che renderà meno favorevole il ricorso a cessioni di rami d’azienda o cambi di appalto finalizzati a comprimere il salario dei lavoratori.
E’ previsto ora un percorso di validazione dell’accordo raggiunto che vedrà la convocazione di un attivo nazionale dei delegati, che si svolgerà il giorno 7 febbraio p.v., cui seguiranno attivi regionali al termine dei quali saranno tenute assemblee su tutti i luoghi di lavoro per procedere alla votazione dell’ipotesi.
Segreterie Nazionali e delegazione trattante esprimono una forte soddisfazione per il risultato raggiunto che consente di innalzare l’asticella dei diritti nei confronti dei lavoratori, rendere meno conveniente le cessioni di ramo d’azienda e contrastare la rincorsa al ribasso dei salari dei lavoratori in nome di una concorrenza priva di regole e riferimenti certi. Inoltre, consente un recupero del potere d’acquisto delle retribuzioni in una fase in cui la crisi mondiale mette a dura prova la capacità di tenuta delle famiglie italiane. Se approvato dai lavoratori, sarà nostro dovere puntare a una piena applicazione delle norme introdotte, semplificando la giungla di flessibilità oggi utilizzate dal call center che ricadono pesantemente sulle condizioni di vita dei lavoratori.
Inoltre, il sindacato è impegnato a continuare l’opera iniziata con questo rinnovo attraverso l’implementazione delle norme sulle clausole sociali e sul consolidamento dell’orario supplementare già dalla predisposizione della prossima piattaforma per il rinnovo del contratto che scadrà alla fine del 2014.
Le Segreterie Nazionali di SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL

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Tlc: Cestaro (Slc Cgil), confronto azienda sindacato vincolante per tutela occupazione
Clausole sociali nuovo Ccnl vera vittoria dei lavoratori
Dichiarazione di Massimo Cestaro
Segretario generale Slc Cgil
Si è conclusa questa mattina, con l’ipotesi di accordo, la vertenza per il rinnovo del CCNL del Settore delle Telecomunicazioni. Dopo 13 mesi finalmente gli oltre 160.000 lavoratori delle aziende di telecomunicazioni e dei call center, hanno il loro contratto. Importante il risultato sulla parte economica che vede un incremento complessivo di 135 Euro. Ma gli aspetti principali riguardano l’impianto contrattuale sulle cosiddette “clausole sociali”: un innovativo sistema di relazioni sindacali che impegna le aziende committenti (associate ad Asstel firmataria del Ccnl) a strutturare il loro sistema di appalti e subappalti tale da garantire ai lavoratori delle aziende a cui vengono affidate le commesse, l’applicazione del contratto delle TLC o altro contratto collettivo nazionale equivalente e ciò al fine di evitare il criterio del massimo ribasso nel sistema degli appalti nei call center.
Inoltre sono stati definiti criteri oggettivi che qualificano positivamente le aziende a cui affidare le commesse. Infine, sempre su questo tema, il Contratto stabilisce, in modo inequivocabile, la responsabilità del committente che, in caso di problemi occupazionali che si dovessero determinare per effetto di un “cambio appalto”, ha l’obbligo di avviare un confronto negoziale con le organizzazioni sindacali finalizzato a ricercare tutte le possibili soluzioni per tutelare i livelli occupazionali.
Altro aspetto di grande rilievo è stata l’introduzione di una norma utile al fine di avviare un percorso di ampliamento degli orari settimanali dei part-time che oggi sono per lo più strutturati con orari di 20 ore settimanali con la conseguente retribuzione che si attesta sui 5-600 euro al mese. E’ probabile che l’efficacia della norma sia inferiore alle aspettative e alla esigenza primaria delle persone di avere una retribuzione congrua, ma è stato fondamentale introdurre un sistema che andrà verificato e scuramente migliorato con le prossime rinnovazioni contrattuali.
E’ del tutto evidente che questo insieme di norme particolarmente rivolte alla fascia più debole delle attività “esternalizzate”, rappresenta, indirettamente, una tutela anche per i lavoratori delle grandi Aziende di Telecomunicazione poiché rendono sicuramente meno agevole la pratica dell’out-sourcing, così largamente diffusa negli anni trascorsi.
L’ultimo aspetto da sottolineare è relativo alla grande partecipazione dei lavoratori alle iniziative sindacali che hanno visto due scioperi nazionali e una grande manifestazione a Roma il 19 ottobre 2012 , ma, soprattutto il fatto che i lavoratori da un lato e l’associazione imprenditoriale dall’altro, abbiano trovato un sindacato che ha condotto tutta la lunga vertenza fino alla sua conclusione in modo largamente unitario.