01 febbraio 2013

Lavoro, Filcams CGIL e NIdiL CGIL: il ministro Fornero non conosce la riforma che porta il suo nome

Sostenendo che “l’associazione in partecipazione non è più ammessa, se non fra parenti stretti”, il ministro Elsa Fornero dimostra di non conoscere la riforma che porta il suo nome.

Questo il commento di Filcams CGIL e NIdiL CGIL alle dichiarazioni del ministro del Lavoro, che in un’intervista concessa a Repubblica.it sostiene di aver eliminato la possibilità di stipulare contratti di associazione in partecipazione – una tipologia contrattuale ad altissimo rischio di abusi – se non fra parenti stretti.
Il ministro dice il falso: la legge 92/2012 di riforma del mercato del lavoro stabilisce infatti che “il numero degli associati impegnati in una medesima attività non può essere superiore a tre, indipendentemente dal numero degli associanti, con l'unica eccezione nel caso in cui gli associati siano legati all'associante da rapporto coniugale, di parentela entro il terzo grado o di affinità entro il secondo”.
Dunque la relazione di parentela non è che un’ulteriore deroga ai tre associati concessi per ogni attività: un numero che di fatto non pone alcun vincolo significativo alle aziende. Senza contare il fatto che si considerano validi tutti i rapporti di associazione in partecipazione che siano stati certificati alla data di entrata in vigore della legge.
L’associazione in partecipazione è un contratto spesso usato per assumere commesse e commessi dei negozi, risparmiando sui costi ed evitando di applicare il contratto nazionale con le tutele e i diritti che ne conseguono per i dipendenti. Per questo Filcams CGIL e NIdiL CGIL hanno dato vita nel novembre 2011 a “Dissòciati!” una campagna contro gli abusi legati a questa tipologia, raccogliendo le segnalazioni di centinaia di lavoratori che tutt’oggi continuano a giungere al sito www.dissociati.it. Proprio grazie alle segnalazioni sono state inviate decine di richieste di incontro alle aziende interessate, pervenendo in diversi casi alla stipula di accordi di stabilizzazione per gli associati.
Il sindacato continua nella sua campagna di contrasto agli abusi, e nello stesso tempo si adopererà affinché il prossimo governo eliminirealmente questa tipologia ad alto tasso di precarietà.

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Questo il testo della legge 92/2012 (dal sito del ministero del Lavoro):http://www.lavoro.gov.it/NR/rdonlyres/3027E62A-93CD-444B-B678-C64BB5049733/0/20120628_L_92.pdf