04 febbraio 2013

Dipendenti Telecom (call center) costano al gruppo il 30% in più rispetto ai "service esterni".

L’Amministratore delegato Marco Patuano sta per varare una manovra di tagli fino a 1,3 miliardi, che imporrà nuovi sacrifici al gruppo. L’ambizioso obbiettivo sarebbe raggiunto attraverso tre canali:  il primo riguarda i risparmi sul costo dell’elettricità (400 milioni all’anno di energia), il secondo prevede ottimizzazioni e nuove dismissioni del patrimonio immobiliare e delle torri, infine la società conta sui risparmi derivanti dai suoi call center, un’attività dove lavorano 12mila dipendenti Telecom e che costa al gruppo il 30% in più rispetto ai service esterni.

La strategia industriale di Telecom – ricorda Repubblica - degli ultimi tredici anni è stata dettata dall’esigenza di ripagare i debiti della scalata Olivetti, che nonostante le dismissioni e i tagli, resta un macigno da 28 miliardi che zavorra la società. Per permettere a Telecom di uscire da quest’impasse, il gruppo deve ridurre ancora del 15% le sue passività. Secondo gli analisti, un livello di debito sostenibile con i risultati economici sarà raggiunto solo nel 2015 facendo di qui ad allora nuovi sacrifici, a cominciare dal dividendo.