Cogliendo l’occasione che ci viene offerta attraverso l’articolo a firma A.Lodato e relativo alla positiva riapertura della discussione sulla individuazione di eventuali iniziative di contrasto alla crisi delle emittenti televisive riteniamo indispensabile intervenire con alcune precisazioni.
Nel dicembre del 2011 Slc Cgil e Cgil Catania temendo che per il rapido contrarsi del mercato pubblicitario registrato nel periodo 2008/2011 (la contrazione è stata ancora maggiore nel 2012) e a causa del passaggio al digitale terrestre, nell’imminenza dello switch off in Sicilia, che avrebbe comportato per le emittenti locali la necessità di dovere investire cifre notevoli per potersi adeguare alle nuove tecnologie potessero gravare pesantemente sull’occupazione nel settore hanno fatto richiesta di convocazione ai presidenti delle commissioni permanenti legislative regionali IV e V.
Il nostro tentativo era, e rimane tale, chiaramente quello di trovare il sistema di poter arrivare ad avere , così come in quasi tutte le regioni d’Italia, una legislazione regionale a sostegno delle emittenti televisive e dell’occupazione nel settore e nella malaugurata ipotesi di tagli all’occupazione la possibilità di estendere l’applicazione degli ammortizzatori sociali in deroga agli addetti vittime dei licenziamenti.
Purtroppo , nonostante le richieste di intervento ed i continui ripetuti interventi pubblici, il nostro grido d’allarme a difesa dei 2.500 addetti del settore e per la tutela della libertà di informazione non fu preso in considerazione.
Cogliamo quindi positivamente la rinnovata attenzione dell’on.le Lino Leanza rispetto alle problematiche da noi esposte e rispetto agli interventi auspicati e confidiamo sul fatto che coordinando il proprio intervento con l’on.le Concetta Raia che sin dal principio e in ripetute occasioni è stata sempre sensibilmente attiva sulle tematiche che riguardano la crisi delle emittenti televisive e radiofoniche si possano articolare iniziative atte alla risoluzione del problema.
Ricordiamo inoltre ai nostri interlocutori istituzionali che le soluzioni che nella individuazione delle auspicabili soluzioni non si potrà prescindere dal considerare che nel frattempo, in assenza di una legislazione a sostegno , la crisi ha mietuto parecchie vittime e molti dei lavoratori licenziati dalle emittenti locali sono senza salario e senza ammortizzatori sociali e pertanto la discussione dovrà essere articolata a partire da questo decifit.
Davide Foti – Segretario Generale SLC CGIL Catania
Giovanni Pistorio – Segretario CGIL Catania
Richiesta convocazione su crisi emittenti locali
All’Assemblea Regionale Siciliana
Presidenti Commissioni Permanenti Legislative
IVAmbiente e Territorio
VCultura, Formazione Lavoro
Oggetto : richiesta convocazione su crisi emittenti locali
In questi ultimi anni le Tv Locali sono state interessate da una serie di avvenimenti che rischiano di mettere in ginocchio l'intero settore, con decine di imprese televisive locali ormai prossime alla chiusura.
Infatti, al forte calo delle entrate pubblicitarie registrato nel periodo 2008/2011 e agli impegnativi investimenti richiesti per il passaggio al digitale terrestre si sono aggiunte alcune scelte "istituzionali" che hanno gravemente penalizzato le emittenti locali.
In particolare sono state soppresse le provvidenze all’editoria che consistevano nella riduzione tariffaria del 50% dei costi delle utenze telefoniche, nel rimborso del 40% dei costi delle utenze elettriche e dei collegamenti satellitari e nel rimborso del 60% del costo dei canoni di abbonamento delle agenzie di informazione, grazie a tali provvidenze le emittenti radiotelevisive locali hanno potuto approntare le redazioni necessarie per offrire l'efficiente ed apprezzato servizio di informazione sul territorio. Uno degli effetti immediati di tale provvedimento di soppressione è stato la perdita di diversi posti di lavoro degli addetti all'informazione impiegati nelle redazioni di radio e tv locali.
Il quadro è reso ancora più pesante per i costi, per l’adeguamento alla nuova tecnologia, a cui dovranno obbligatoriamente sottoporsi tutte le emittenti televisive che dallo switch-off dovranno passare dal sistema analogico al sistema digitale di trasmissione.
Tali cambiamenti, per la loro portata e per gli effetti, per rendere meglio l’esempio, sarebbero simili a quelli determinati per il passaggio dalla macchina da scrivere al computer da tavolo. La vecchia tecnologia va dismessa e va acquistata una nuova tecnologia.
Tali cambiamenti, ed i costi da sostenere, rischiano di determinare la chiusura netta di tante emittenti televisive locali con la riduzione di posti di lavoro di giornalisti e tecnici.
Il taglio di così tanti posti di lavoro finirebbe con il far perdere ai cittadini della Regione il mezzo attraverso il quale farsi riconoscere la propria identità di cittadini siciliani e stimolare la promozione del proprio patrimonio culturale e l’utilizzo dei prodotti e delle risorse e finirebbe, inoltre, con il nuocere al pluralismo nell’informazione.
E’ per tali ragioni che Vi chiediamo di convocare una riunione per l’individuazione di strumenti e misure a sostegno dell’occupazione nel settore.
Davide Foti – Segretario Generale SLC CGIL Catania
Giovanni Pistorio – Segretario CGIL Catania