Il mondo della cultura dello spettacolo e dell’informazione, di fronte alla grave crisi che coinvolge i lavoratori del settore, respingono con forza le scelte del Governo in materia di Mercato del Lavoro e di tutele e la decisione di cancellare l’art. 18 rendendo di fatto più facili i licenziamenti e più deboli i lavoratori di fronte alle imprese.
Il Paese ha bisogno di altro, a partire da una diversa politica economica fatta di investimenti, innovazione e ricerca che, rilanci il sistema produttivo italiano, il mezzogiorno e realizzi politiche attive del lavoro per dare soprattutto ai giovani una prospettiva di vita e di lavoro.
L’art. 18 è un deterrente ai licenziamenti ingiustificati, afferma la dignità e il valore del lavoro, che non può essere ridotto a merce.
Ci vuole coesione sociale e una politica che rilanci il nostro paese di fronte ad una crisi che oltre ad essere economica è anche civile e morale.
E’ nostro dovere manifestare tutta la nostra contrarietà di fronte a provvedimenti che consideriamo ingiusti e che ancora una volta scaricano il peso della crisi sulle spalle delle stesse persone.
Sentiamo di affermare ciò perché vogliamo bene al nostro paese e siamo convinti di un possibile e reale cambiamento.