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«Una pietra da ogni Comune e da ogni Regione d’Italia, per costruire la tomba di Placido Rizzotto a Corleone». La proposta arriva dalla Cgil siciliana, per ricordare il sindacalista Cgil ucciso dalla mafia nel 1948, i cui resti trovati in un burrone in provincia in Palermo sono stati identificati pochi giorni fa.
«Vogliamo dare il segno - dice Mariella Maggio, segretaria generale della Cgil Sicilia - di un paese unito nella lotta contro la mafia, che si stringe attorno a un suo martire». E proprio quel martire, a 64 anni dalla morte, potrebbe avere finalmente dei funerali. Esequie di Stato, come ha proposto per primo l’europarlamentare del Pd David Sassoli appena l’esame del dna ha confermato che quelle ossa ritrovate tre anni fa sui monti di Rocca Busambra appartengono a Rizzotto.
LA RETE SI MOBILITA
La proposta, lanciata venerdì su Twitter e ripresa dall’Unità, sta raccogliendo moltissime adesioni in rete. Al grido di: «Non dimenticare». Walter Veltroni, membro della commissione Antimafia, scrive: «Al Presidente Napolitano e al presidente Monti: funerali di Stato per Placido Rizzotto. Per dire che anche lo Stato non dimentica».
«Doverosi i funerali di Stato per un martire della lotta per la democrazia e per la libertà in Sicilia», dice la Cgil nazionale. Aderisce anche il leader di Sel Nichi Vendola: «Rizzotto è una figura splendida, un eroe civile che ci ricorda come l’antimafia nasca proprio dalle battaglie per il lavoro, per il superamento di forme selvagge e arcaiche di sfruttamento», spiega a l’Unità.
NOTA A MARGINE
Dopo 64 anni dall'omicidio, il Vicario della Questura di Palermo Maurizio Agricola ha ufficialmente annunciato che è stato identificato, con certezza, il corpo di Placido Rizzotto, sindacalista corleonese che è stato ucciso dalla mafia corleonese il 10 Marzo del 1948.
Come ha spiegato il Dirigente del Commissariato di Corleone Filippo Calì "dal 2008 i familiari hanno sempre chiesto di poter dare degna sepoltura a Placido Rizzotto. Da allora con il personale del commissariato e grazie al rapporto di fiducia che c'è tra la Polizia di Stato e i cittadini corleonesi, tramite le indicazioni fornite da alcuni anziani, abbiamo individuato un sito su Rocca Busambra. Questo luogo indicatoci come il cimitero della mafia corleonese".
Si tratta di una "foiba" di circa 50 metri di profondità, fondamentale è stata la collaborazione da parte dei Vigili del Fuoco per il recupero dei resti, nello stesso sito sono state rinvenute varie ossa di altri soggetti. Ci sono voluti due anni di lavoro per la scientifica che ha usato la migliore tecnologia internazionale per comparare i resti prelevati con quelli del padre Carmelo Rizzotto.
Ricordiamo che l'indagine è stata portata avanti con il Tribunale di Termini Imerese.
"Una giornata storica per Corleone ed i corleonesi – ha dichiarato il Sindaco di Corleone Iannazzo. Lo Stato ha vinto di nuovo contro le mafie annullando la prepotenza di Liggio che quel 10 marzo 1948 ordinó di buttarlo nella "ciacca" affinché non si ritrovasse più. Dopo vari tentativi oggi il risultato".