09 marzo 2012

Golden Share, il Cdm approva la riforma


Il consiglio dei ministri ha approvato la riforma della ‘golden share’. Lo ha detto il ministro della Cooperazione, Andrea Riccardi, lasciando Palazzo Chigi.
La cosiddetta ‘golden share’ consiste nei poteri speciali di intervento e di veto attribuiti allo Stato come azionista delle societa’ ex pubbliche ormai privatizzate, come Enel, Eni, Finmeccanica o Telecom Italia. Sull’Italia pendono in materia i rilievi dell’Unione europea e la possibile condanna della Corte europea di Giustizia.
Per le altre società, tra cui potrebbero rientrare anche imprese non controllate dallo Stato, come Telecom o Alitalia, il veto può essere esercitato «sulla base di criteri oggettivi e non discriminatori», e in particolare tenendo conto delle esigenze di approvvigionamento, di garantire il libero accesso al mercato e del «mantenimento, la sicurezza e l' operatività delle reti». Oltre a impedire l' ingresso di soci stranieri (con la sterilizzazione dei diritti di voto e l' obbligo di cessione della partecipazione entro un anno), il governo può imporre condizioni specifiche all' ingresso di nuovi soci non europei, sempre per quanto concerne gli approvvigionamenti, le reti e la concorrenza.
Golden share: per energia e tlc vale solo per i Paesi extra-Ue
Nell'energia, trasporti e tlc il potere di veto del governo definito dalla cosiddetta golden share rimane valido solo nel caso di acquisizioni da parte di soggetti originari di Paesi extra-europei. E' quanto prevede il decreto approvato in cdm.
Per il settore della difesa la golden share dello Stati rimane estesa a tutti i soggetti diversi dallo Stato italiano. E’ quanto prevede la nuova normativa in materia di poteri speciali che stabilisce, in caso di minaccia effettiva di grave pregiudizio per gli interessi essenziali della difesa e della sicurezza, l’esercizio di ”tre poteri speciali”.
Per il settore della difesa e della sicurezza nazionale, in caso di minaccia effettiva di grave pregiudizio per gli interessi essenziali della difesa e della sicurezza, possono essere esercitati tre poteri speciali. Il primo prevede l’imposizione di specifiche condizioni nel caso di acquisto, a qualsiasi titolo, di partecipazioni in imprese che svolgono attivita’ di rilevanza strategica per il sistema di difesa e sicurezza nazionale.
Il secondo prevede il veto all’adozione di delibere dell’assemblea o degli organi di amministrazione di un’impresa che svolge la predetta attivita’, aventi ad oggetto modifiche all’assetto societario, al mutamento dell’oggetto sociale, allo scioglimento delle societa’, alle cessioni di diritti reali o di utilizzo relativi a beni materiali o immateriali o l’assunzione di vincoli che ne condizionino l’impiego.
Il Terzo prevede l’opposizione all’acquisto, a qualsiasi titolo, di partecipazioni in un’impresa che svolge attivita’ di rilevanza strategica nel sistema della difesa e della sicurezza nazionale, da parte di un soggetto diverso dallo Stato italiano, o da enti pubblici italiani, qualora l’acquirente venga a detenere, direttamente o indirettamente, una partecipazione al capitale con diritto di voto in grado di compromettere nel caso specifico gli interessi della difesa e della sicurezza nazionale.