- www.cgilct.it -
Per quasi 45 minuti hanno bloccato il traffico automobilistico in una zona chiave della città: la via S.Maria Goretti, proprio nei pressi del 41. stormo, a pochi metri dall' aeroporto. Con tanto di bandiere rosse e striscioni, i lavoratori della Cgil di Catana hanno protestato contro il piano di riforma dell' articolo 18 voluto fortemente dal governo nazionale.
Alla protesta -assemblea di oggi pomeriggio, tenutasi nella piazza antistante il campo di rugby "S.Maria Goretti" nell' omonimo quartiere, c'erano circa mille persone, quasi tutti lavoratori (spiccavano le bandiere di Fillea, Fiom, Filctem, Flai, Slc, Spi) ma anche molti abitanti della zona.
"Non è un caso che la Cgil abbia scelto di organizzare la protesta nel quartiere S.Maria Goretti - ha sottolineato il segretario della Camera del lavoro, Angelo Villari - Questa è una delle periferie del degrado, una delle aree simbolo dell'abbandono delle istituzioni locali.
Qui basta un episodio di maltempo per trasformare la vita degli abitanti in un inferno da terzo mondo...".
Lo sciopero provinciale di due ore a fine turno indetto oggi per il settore privato, e di quattro ore per i metalmeccanici, rientra nel pacchetto delle otto ore indette a livello nazionale (gestibili dal sindacato "su misura" per territorio) e si abbina ad un secondo pacchetto di ulteriori otto ore di sciopero nazionale che verranno organizzate in un' unica giornata, e presumibilmente a ridosso della discussione delle modifiche dell' articolo 18 in Parlamento.
"I lavoratori più colpiti in questa fase sono certamente quelli dell' edilizia e del mondo metalmeccanico- aggiunge Villar i- ma anche i pensionati subiscono gravi appesantimenti fiscali che di certo non concedono garanzie".
La Cgil dice no al potere unilaterale delle aziende e insiste affinchè il lavoro a tempo indeterminato diventi una garanzia, soprattutto per i precari, giovani e non. Ma la richiesta principale, oggi, è la certezza del reintegro per i licenziamenti illegittimi e la certezza (nonché l'universalità) degli ammortizzatori sociali.