12 marzo 2012

Semplifiazioni: Stop sulle telecomunicazioni, si rischia.

Nuovo affondo contro le misure sulle telecomunicazioni approvate dalla Camera che liberalizzano i servizi accessori sull'ultimo miglio. Dopo l'Agcom, questa volta a chiedere che il Parlamento faccia marcia indietro sono le Authority europee che mettono in guardia il governo dal rischio di una procedura d'infrazione da parte di Bruxelles.

Con le modifiche viene infatti, e' la tesi, minacciata l'indipendenza dell'Autorita' guidata da Corrado Calabro', la cui competenza sulla regole economiche e gli obblighi per l'accesso deve essere esclusiva; e quindi il Parlamento non puo' legiferare in questo campo. Preoccupazione poi viene espressa anche dal fronte sindacale ''per la tenuta complessiva dell'occupazione nell'ex monopolista'': le organizzazioni di settore chiedono infatti un incontro urgente al ministro dello Sviluppo Corrado Passera.

A Montecitorio, dove domani e' atteso il primo via libera al decreto legge Semplificazioni che contiene le novita' sulle tlc e che poi passera' al Senato, i partiti che hanno appoggiato la modifica durante l'esame parlamentare scelgono il low profile. Il Pdl, che con il relatore Stefano Saglia ha plaudito nei giorni alla norma invitando a resistere alla pressioni delle lobby, si e' dato appuntamento per domani: in una riunione del gruppo, riferiscono infatti fonti parlamentari, si decidera' quale atteggiamento tenere.

Spazi comunque di modifica alla Camera non ve ne sono praticamente piu' (resta solo l'opzione degli ordini del giorno, che pero' non ha certo un valore normativo) e dunque anche nel caso governo e partiti decidessero di fare dietrofront dovrebbero affidarsi ai senatori, che dalla prossima settimana avranno all'esame il decreto.

Escluse ormai anche modifiche ad un altro decreto legge, quello sulle liberalizzazioni. L'iter del provvedimento, questa volta in seconda lettura alla Camera, e' infatti blindato e dunque gli oltre 800 emendamenti sono destinati a essere cestinati. Nei faldoni delle proposte di modifica comunque non ha trovato posto alcuna modifica alla norma inserita dal Senato e contestata dall'Abi che rende nulle le commissioni bancarie.

''Non credo proprio che ci sara'; ho questo sentore – ironizza con i cronisti la presidente della commissione Industria e relatrice Manuela Dal Lago (Lega) – D'altra parte, perche' dovrebbero i partiti presentare l'emendamento? Lo farebbero fare al governo''. E proprio la sorte delle norme sulle banche potrebbe essere al centro dell'incontro tra il premier Mario Monti e le commissioni della Camera, in agenda per giovedi' pomeriggio.