07 marzo 2012

Frequenze: Mediaset minaccia licenziamenti

Stamani Confalonieri avrebbe descritto al premier la difficile situazione in cui versa oggi Mediaset, che si riflette anche sul cattivo andamento dei titoli in Borsa.

“L'andamento della congiuntura rischia di togliere alcune sicurezze di cui un'azienda come la nostra ha bisogno", ha poi spiegato il presidente di Mediaset nel corso di una audizione presso la commissione Bilancio della Camera.

“Nel 2011 il mercato pubblicitario è stato su livelli simili a quello del 2002 ed un mercato che non cresce impone scelte difficili, più di carattere recessivo che orientate allo sviluppo". Confalonieri ha aggiunto che "se non ci sono prospettive, tagliare i nostri 1 miliardo di investimento e 2 miliardi di costi diventa indispensabile. Non è quello che vogliamo fare, ma bisogna che ognuno faccia la propria parte. Abbiamo bisogno che il sistema Paese si renda conto di questo".

In merito poi all'asta sulle frequenze il numero uno di Mediaset ha lanciato un appello alla necessità di regole certe, perché "il nostro cammino per la rivoluzione digitale è iniziato nel 2001, sono passati 11 anni e ancora siamo con il beauty contest sospeso".

La crisi potrebbe portare Mediaset a licenziare: finora, nonostante la congiuntura sfavorevole "abbiamo deciso di non intaccare i nostri livelli occupazionali", ha precisato il presidente dell’azienda televisiva, ma ora "se non si pongono le basi di una ripresa della raccolta pubblicitaria e del settore sarà inevitabile farlo. Lo dovremo fare noi e le altre aziende del settore". Per questo Confalonieri ha chiesto "il sostegno del sistema Paese" a partire da un'azione di Governo che guardi a un "aumento della produttività del lavoro e alla creazione di condizioni ambientali favorevoli per nuove iniziative imprenditoriali che portino occupazione".