Nokia Siemens Networks multinazionale finnico-tedesca attiva nelle infrastrutture di Rete con circa 1100 dipendenti in Italia, a fronte di un piano di ristrutturazione globale che prevede la riduzione del personale per 17000 dipendenti (circa il 30% della forza lavoro) ha dichiarato più del 50% di esuberi (580) in Italia.
In Sicilia l’azienda aveva già deciso il 6 Febbraio 2012 di chiudere la sede di Palermo, ma a fronte di questi esuberi dichiarati ci sono forti preoccupazioni riguardo al mantenimento della sede di Catania con i suoi 50 dipendenti (incluso indotto).
Il Centro di Eccellenza di Catania, sorto nel 1999, fornisce servizi innovativi principalmente per gli operatori di telefonia di tutto il Sud Europa (Vodafone, Telecom Italia, Telefonica, Wind, Cosmote), ma include anche personale responsabile per lo sviluppo del Business di NSN a livello mondiale: tuttavia la delocalizzazione in centri di delivery globale e il taglio generalizzato del personale mettono oggi a rischio uno delle ultime sedi di servizi per telecomunicazioni nel Mezzogiorno.
Il 23 maggio presso il Ministero dello Sviluppo Economico, l’azienda, i rappresentanti del Governo e le parti sociali si riuniranno per discutere gli esuberi dichiarati: sarà presente anche una delegazione etnea.
Dopo le crisi dichiarate di Alcatel Lucent , Italtel e ora gli esuberi di NSN, il chiaro obiettivo del sindacato è di sensibilizzare il Governo e istituzioni all’immediato stanziamento dei fondi per lo sviluppo della banda larga in quanto l’attuale mancanza di stanziamenti limita gli investimenti delle multinazionali (fornitori di infrastrutture di rete e operatori di telefonia)nel nostro Paese e porta l’Italia agli ultimi posti nel mondo quanto a velocità media per le connessioni broadband.
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