17 maggio 2012

WIND: Incontro Ministero Sviluppo Economico



Il 15 maggio u.s. si è svolto presso il Ministero dello Sviluppo Economico l’incontro sulle linee di sviluppo aziendale fra la Wind Telecomunicazioni, le Segreterie Nazionali di SLC-CGIL, FISTEL-CISL e UILCOM-UIL ed il Coordinamento nazionale delle RSU.
L’azienda ha dichiarato un 2011 chiuso con i ricavi in crescita di un punto percentuale (5 miliardi e 700 milioni di euro) ed un EBITDA di 2 miliardi e 120 milioni di euro. Risultati ottenuti nonostante l’impatto dei costi di terminazione (l’azienda ha dichiarato una incidenza del 5% sul totale dei ricavi).
Per il primo trimestre del 2012 Wind ha registrato una crescita della clientela in tutti i fatturati (mobile +4%; fisso voce +3%; broadband fisso +9%), con ricavi per 1346 milioni di euro. L’EBITDA del primo trimestre 2012 è stato pari a 487 milioni di euro, in leggera flessione rispetto al dato dell’anno precedente.
Questi risultati delineano il quadro di un’azienda che, sebbene operi nel difficile contesto economico generale del Paese, è riuscita a chiudere un 2011 con risultati positivi dando, nella prima parte del 2012, segnali di saper resistere sul mercato nonostante il peggioramento delle condizioni economiche complessive.
Sulle linee di sviluppo per il 2012 le OO.SS. non possono, invece, che esprimere un giudizio di totale sospensione di qualsiasi considerazione. E’ difficile e, francamente, poco utile valutare i progetti per l’immediato futuro se l’azienda ancora non ha definitivamente sciolto il nodo dello studio di esternalizzazione della gestione del network.
E’ con vivo rammarico che il sindacato si trova a constatare che mentre la commissione paritetica che, in base al lodo ministeriale sottoscritto lo scorso 27 gennaio, dovrebbe analizzare l’attuale situazione organizzativa dell’area network sta continuando a lavorare con serietà, in azienda e fuori stanno riprendendo vigore le voci di una ripartenza del progetto di esternalizzazione.
E’ chiaro che in queste condizioni diventa inutile, se non dannoso, continuare il lavoro di analisi svolto in queste ultime settimane.
Non è più tempo di tatticismi o, peggio ancora, atteggiamenti poco chiari. La dirigenza di Wind deve sciogliere definitivamente gli indugi e decidere.
Dica con chiarezza quali sono i razionali industriali e le linee di risparmio ed efficientamento effettive che si attende dal progetto così da permettere, una volta per tutte, l’inizio di un confronto di merito sui percorsi alternativi.
Sino ad oggi dobbiamo registrare come l’azienda abbia semplicemente fornito una cifra complessiva di risparmio, circa 50 milioni, senza specificare in alcun modo le voci e gli interventi che porterebbero a questo risultato. Importo privo di fondamento e assolutamente non credibile, in quanto, si limita semplicemente a scontare il costo del lavoro senza calcolare il costo dell’appalto di servizio fornendo, così, un ipotetico punto di arrivo inattendibile ed irrealistico. In sostanza oltre a generiche allusioni alla necessità di una verifica complessiva dei costi aziendali non si è mai andati. Tutto questo mentre riprendono corpo le voci.
Il giudizio sul progetto di esternalizzazione il sindacato lo ha ampiamente illustrato: un disegno che ha tutta l’aria di essere una mera operazione di taglio dei costi con pochi, se non assenti, razionali industriali che, se realizzato, metterebbe a rischio la tenuta di tutta l’azienda. A questo giudizio, che non possiamo che confermare, non vorremmo dover aggiungere la beffa di dover constatare di essere di fronte ad un’azienda che, a differenza dei lavoratori e dei loro rappresentanti, preferisce scorciatoie pericolose al coraggio di un confronto serio sull’organizzazione del lavoro e su politiche di riduzione dei costi complessivi (compresi quelli delle consulenze!), che potrebbero mettere Wind in condizione di affrontare i prossimi mesi, dei quali non neghiamo la difficoltà, con uguale efficienza e solidità.
Il lodo del Ministero dello Sviluppo Economico prevede ancora due mesi circa per vincere questa scommessa. E’ con questo spirito, e con la consapevolezza che non si può tergiversare ulteriormente, che le Segreterie Nazionali di SLC-CGIL, FISTEL-CISL e UILCOM-UIL, congiuntamente al Coordinamento Nazionale delle RSU, hanno richiesto ed ottenuto un incontro per il prossimo 29 maggio alla massima dirigenza di aziendale al fine di avere, finalmente, il quadro completo della situazione ed iniziare un confronto di merito su quali risparmi e perimetri di intervento ha realmente in testa l’azienda e quali soluzioni possono essere condivise. Se a quell’incontro si registrerà nuovamente una posizione aziendale attendista e vaga non esiteremo e verificare con le lavoratrici ed i lavoratori di Wind la situazione ed a valutare insieme il percorso futuro.
Ora la scelta è veramente nelle sole mani dei dirigenti di Wind!

Le Segreterie Nazionali
SLC-CGIL FISTEL-CISL UILCOM-UIL