A pochi giorni dall'efferato attentato che ha colpito le alunne di una scuola di Brindisi, provocando la morte di una studentessa di 16 anni, Melissa Bassi, la CGIL rinnova il suo impegno contro ogni violenza e annuncia che scenderà in piazza sabato 26 maggio, nella città pugliese, al fianco di associazioni e organizzazioni studentesche per dire: "Non si può morire entrando a scuola". L'appuntamento è alle ore 14.30 in viale Togliatti.
La CGIL aderisce all'appello: 'Io non ho paura', nel quale si legge: “non si può morire entrando a scuola. Queste parole continuano a rimbalzare nella testa di ciascuno di noi nelle ultime ore. Finora nessuno si era mai permesso di toccare la scuola in questo modo, con un atto che oltre ad essere assassino e criminale è vigliacco e vergognoso”.
“Colpire la scuola - prosegue l'appello - vuol dire colpire il futuro di un paese, la speranza di costruirne uno migliore. Colpire la scuola vuol dire colpire la democrazia, soprattutto in un territorio come il nostro, in cui da anni lottiamo contro le Mafie e ci scontriamo contro l'assenza di lavoro, in un territorio in piena crisi ambientale. Le scuole, soprattutto nella nostra terra, rappresentano uno dei pochi luoghi collettivi e di partecipazione”.
Per questo, la manifestazione di sabato a Brindisi non è, spiega l'appello, solo una dimostrazione di solidarietà, “tutta l'Italia non deve dimenticare quello che è successo, che vive dentro un contesto sociale caratterizzato da una cultura violenta e individualista, dall'assenza di politiche di tutela del territorio, dai tagli alla scuola, dalla precarietà dilagante che attanaglia le vite e il futuro della nostra generazione. La partecipazione, la democrazia e la richiesta di giustizia - conclude l'appello - sono la risposta ad un atto così grave che ha sconvolto il nostro territorio e tutta l'Italia”.