Nella serata di venerdì 25 maggio u.s., è stato raggiunto un accordo tra le aziende Vodafone e Comdata da un lato e le Segreterie Nazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil dall’altro, che implementa l’accordo di armonizzazione dei trattamenti
economici, intervenuto a seguito della decisione di Vodafone di esternalizzare le attività di Back Office a Comdata Care, sottoscritto in data 8 ottobre 2007.
L’accordo, nel confermare le tutele occupazionali già definite, si propone di dare prospettive occupazionali all’insieme dei lavoratori coinvolti, tracciando il quadro di regole condivise che governerà l’insieme delle attività nei prossimi anni.
L’impianto dell’accordo ribalta radicalmente l’impostazione sostenuta dalle due aziende, incentrata unicamente sulla vicenda giuridica che interessa la cessione del ramo d’azienda. Infatti, da un atteggiamento che imponeva meramente un contenzioso giuridico attraverso il ricorso ai tribunali, contenzioso che ha creato una situazione paradossale, articolata con diverse impostazioni a secondo del Giudice coinvolto, con un crescente contrasto tra lavoratori coinvolti in una “guerra tra poveri” che vede come unici beneficiari gli uffici legali coinvolti, si è passati a un governo pilotato che offre garanzie occupazionali certe e non vincolate a decisioni di terzi.
Superati i tempi della procedura di licenziamento attivata da Vodafone nei confronti del personale reintegrato a seguito della sentenza emessa dal Tribunale di Roma in cui le parti non hanno raggiunto un’intesa nei tempi di legge, le Segreterie Nazionali hanno imposto alle due aziende interessate il raggiungimento di un accordo che offre all’insieme dei lavoratori interessati la certezza sulla continuità occupazionale e la possibilità di garantire a tutti il prosieguo dei rapporti di lavoro con le medesime condizioni economico – normative in essere.
L’accordo parte dalle premesse che descrivono l’insieme degli avvenimenti intercorsi sulla vicenda, per poi definire le condizioni attraverso le quali si garantirà l’occupazione al personale coinvolto. In particolare:
- Vodafone si impegna a proseguire il rapporto commerciale con Comdata anchedopo la scadenza dell’attuale contratto (marzo 2015). Il nuovo contratto commerciale sarà definito sulla base delle condizioni di mercato in essere al momento del rinnovo. In altre parole è certa la prosecuzione del contratto che dovrà essere negoziato con le compatibilità di mercato. Tale impegno impedisce il rischio di un cambio commessa che lasci i lavoratori ceduti e ancora utilizzati esclusivamente sulla commessa Vodafone a perdere il lavoro.
- In considerazione che anche il prolungamento della commessa di cui al punto precedente non assicura prospettive certe per i lavoratori (l’allungamento effettuato nell’azienda dedicata comporterebbe solamente un protrarsi della situazione attuale) Comdata Spa realizzerà entro il 2014 (prima della fine dell’attuale contratto) la fusione per incorporazione di Comdata Care nella SpA. Essendo lo strumento individuato quello della fusione, questa si realizzerà attraverso le tutele della Legge 428/90 e con le garanzie dell’articolo 2212 del codice civile. In altre parole il personale sarà integrato in Comdata SpA mantenendo le attuali condizioni economiche – normative. In quel momento il personale diventerà dipendente di un’azienda di oltre 4000 persone e il futuro
non sarà più legato alla sola commessa Vodafone.
- Il risultato più importante di tale previsione, che ha comportato un difficile percorso negoziale, vista l’impostazione assunta dalle due aziende che ipotizzava di legare la fusione a una percentuale di ritiro del contenzioso, è che tale processo non è vincolato a nessun risultato.
- E’ annunciato un monitoraggio sul perimetro unicamente per definire la consistenza numerica del personale coinvolto, per definire strutturalmente il modello di organizzazione aziendale e le prospettive future.
- E’ previsto un tavolo triangolare (le due aziende coinvolte e le organizzazioni sindacali) per monitorare il percorso d’integrazione e facilitare il processo di fusione.
- E’ data facoltà ai 33 lavoratori reintegrati dal Giudice del Lavoro e oggi oggetto di licenziamento da parte di Vodafone, di essere riassunti nel Gruppo Comdata alle condizioni preesistenti. Anche per ottenere tale risultato è stato necessario capovolgere le disponibilità aziendali che si limitavano a una riassunzione nel gruppo Comdata SpA con le condizioni economiche e normative in essere presso l’azienda Comdata S.p.A.
Queste sono le condizioni definite inderogabilmente dall’accordo in esame. Lo stesso sarà sottoposto al vaglio delle assemblee. E’ evidente che in considerazione della situazione determinatasi, l’accordo sarà strumentalizzato e interpretato per interessi di
parte, ma rappresenta l’unica novità, in mezzo ad uno scontro che vede lavoratori contro lavoratori, in grado di dare certezze ai lavoratori ceduti (con e senza contenzioso giuridico dovendo anche tutelare i lavoratori che hanno deciso di non dar corso a cause o che hanno visto rigettato le loro istanze in ben 22 diverse sentenze) e ai lavoratori ancora occupati in Vodafone per i quali l’azienda aveva fatto trapelare l’ipotesi, scellerata, di un loro coinvolgimento nei licenziamenti scaturiti a seguito del
reintegro stabilito dal Tribunale di Roma.
L’aver prodotto un accordo in grado di dare continuità e certezze occupazionali ai lavoratori coinvolti nel mezzo di uno scontro legale titanico i cui benefici attuali sembrano essere quelli degli uffici legali implicati, rappresenta un risultato positivo che
scongiura il rischio di lavoratori “contro”, condizione che da sempre ha determinato la sconfitta degli interessi dei più deboli.
Le Segreterie Nazionali
SLC-CGIL FISTEL-CISL UILCOM-UIL