10 maggio 2012

La mobilitazione: Basta precarietà, manifestazioni in tutta Italia

"Il solo taglio giusto è quello della precarietà". Con questo slogan la Cgil è scesa in piazza oggi (10 maggio) in circa 70 città italiane, in occasione della giornata di mobilitazione nazionale per i precari. Da stamani pesidi, sit-in e azioni simboliche in tutta la penisola: il sindacato conferma le critiche alla riforma del lavoro, sottolineando "i rischi di un ulteriore peggioramento, ai pesanti passi indietro fatti nel testo per contrastare la 'flessibilità cattiva'" e "il mancato e vero allargamento della platea di coloro che potranno usufruire di ammortizzatori sociali".


Il giorno dei precari è anche l'occasione per ribadire le richieste del sindacato: prima di tutto la cancellazione delle 46 forme contrattuali attualmente vigenti e dei contratti truffa. Poi prevedere un'indennità di disoccupazione che includa tutti i precari, garantire loro l'equo compenso.


Un'altra richiesta riguarda un investimento forte nell'innovazione, con lo scopo di combattere la disoccupazione e garantire la creazione di nuovi posti di lavoro. A Roma i precari si sono ritrovati a piazza del Pantheon. Manifestazioni anche a Napoli, Bologna, Genova, Firenze, Palermo e Cagliari, Milano e Torino (tutte le iniziative).


Nella capitale c'è stato il flash mob dei giovani della Cgil sotto al Senato. Un gruppo di ragazzi si è presentato davanti all'ingresso di Palazzo Madama, dove è in corso la discussione sul ddl lavoro, armati di enormi forbici di cartone e da mega cartoline indirizzate al Parlamento e al governo. La richiesta dei giovani del sindacato di Corso d'Italia è quella di dare "un taglio netto, l'unico per davvero giusto, alla precarietà".


Il governo è impegnato nella spending review, spiega Ilaria Lani, responsabile delle Politiche giovanili, ma "sembra sfuggire ciò che dovrebbe essere ovvio: il più grande spreco di questo paese è tenere alla porta una generazione intera, la generazione che in termini di competenze rappresenta la potenziale soluzione alla crisi".


La situazione in cui versano i giovani è tutta in questi numeri. In questo paese, ricorda la Cgil, il 36% dei giovani è senza lavoro, chi ha un contratto ce l'ha a scadenza senza diritti e con scarse tutele (sono 4 milioni in Italia), 30.000 ogni anno scappano all'estero a cercare un futuro migliore. "Tagliare la precarietà non è difficile e non costa molto - aggiunge Lani -: via i contratti truffa, stop agli abusi, equo compenso, sicurezze in caso di maternità e malattia, ammortizzatori sociali veramente universali. Soprattutto investire per creare nuovo lavoro".


In provincia di Udine solo un’assunzione su dieci è a tempo indeterminato. Questa la ricerca resa nota oggi dall'Osservatorio principale del lavoro, in occasione della giornata anti-precarietà. L’88,5% dei nuovi rapporti di lavoro attivati nel 2011 corrisponde a contratti a termine, con una forte componente di forme atipiche: tra interinali (15,3%), collaborazioni coordinate (10,3%) e lavoro intermittente (7,5%), la percentuale di contratti atipici rappresenta un terzo delle assunzioni complessive.


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