Sembrava una mattina normale... Un sabato dove la gente si sveglia, scende dal letto, prepara un caffè e mentre lo sorseggia pensa già ad organizzare la propria giornata... Sembrava una mattina normale... ed invece il 19 maggio rimarrà per sempre nella storia di questo Paese come il giorno della strage di Brindisi.
Non è giusto morire a 16 anni, ma morire per la cattiveria altrui, senza se e senza ma, solamente perchè qualcuno ha deciso che la vita di un essere umano vale un po' più di niente, non ha posizione logica, non deve esistere, non si può accettare.
Oggi è stata spezzata la vita di una bambina a causa di un'assurda violenza che in un solo istante le ha tolto tutti i suoi sogni, i tanti progetti le proprie speranza. Se la forte indignazione e le tante parole serviranno per ricordare a non dimenticare, i fatti concreti del domani dovranno tracciare un forte segnale di reale impegno nel debbellare quell' oscuro male combatutto in questi decenni da uomini e donne che per quei principi di libertà, onestà e giustizia hanno deciso di sacrificare la propria esistenza lasciandoci a volte anche la vita.
Insegnamenti e storia a cui tutti noi dobbiamo attingere per migliorare e migliorarci. E' da qui che si deve ripartire. E' da qui che dobbiamo dare un senso logico alle nostre proteste, ricordandoci che contro il terrore bisogna essere uniti e più forti di tutto e di tutti. Oggi è successo a Brindisi, domani chissà...
Non dimentichiamo... non lasciamo colpevolmente corta la nostra memoria... 20 anni di stragi, violenze, polvere e sangue hanno già messo in ginocchio il nostro Paese. Diciamo basta a questo cancro. Urliamolo con tutto il fiato che abbiamo in corpo, rimbocchiamoci le maniche e corriamo insieme verso la giustizia, perchè la giornata sta per finire e domani sarà già una nuova mattina che tutti quanti noi dobbiamo avere il diritto di poter vivere in maniera normale... senza se e senza ma...
Salvo Moschetto
IL RITRATTO - da www.unita.it -
16 anni e un sogno: fare la stilista. Melissa Bassi veniva da Mesagne, provincia di Brindisi e, come molti suoi compagni alla “Falcone-Morvillo”, era una pendolare. Ogni mattina prendeva l'autobus per recarsi a scuola. L'esplosione l'ha investita poco dopo l'arrivo del mezzo. Non ce l'ha fatta è morta poco dopo essere stata trasportata in ospedale e con lei il suo sogno di lavorare nella moda. La sua amica Veronica Capodieci sta ancora lottando tra la vita e la morte. E' grave ma le sue condizioni risulterebbero stabili. La bacheca Facebook di Melissa è stata subissata di messaggi: rabbia, indignazione e tanto dolore per una fine inspiegabile, avvenuta troppo presto.