30 maggio 2012

Rai: Comunicato Coordinamento Nazionale Unitario

Il Coordinamento Nazionale Unitario Slc Cgil, Fistel Cisl, Snater riunitosi ieri ha confermato quanto programmato dalle segreterie nazionali.


La volontà è di rinnovare un contratto che abbia un largo consenso, che non divida il lavoro e i lavoratori per aree, che unifichi tutte le maestranze che con il loro impegno devono tirare fuori la Rai da quella palude in cui i vertici aziendali l'hanno costretta.


Preso atto dell’indisponibilità aziendale a riaprire la trattativa si procederà con le iniziative di mobilitazione già preannunciate, importantissimo lo sciopero e la manifestazione sotto Viale Mazzini nel giorno delle scelte sul Consiglio di Amministrazione e del Direttore Generale.


Ulteriori iniziative di mobilitazione e contrasto, proposte dagli interventi nel corso del Coordinamento, sono al vaglio delle segreterie nazionali. Sempre più appare contraddittorio il comportamento dei vertici aziendali, mentre i dipendenti non riescono a vedersi riconosciuto il dovuto (salario, diritti, futuro) altri si spartiscono i resti di una Rai sempre più in crisi d’idee, tecnologie e pubblicità.


Aleggiano in azienda nomine di dirigenti e assunzioni di giornalisti, elargizioni ad personam, evidentemente ultima occasione per una classe dirigente che ha segnato un periodo nefasto per il servizio pubblico.


Il futuro preoccupa tutti, il Coordinamento l'ha espresso con chiarezza, ma non è accettabile per nessuno saccheggiare moralmente e fisicamente la Rai. In questo il Coordinamento riconosce l'importanza della mobilitazione di questi anni, unico elemento di vera discontinuità con un sistema di potere che ha raggiunto negli ultimi mesi grottesche proporzioni.

I lavoratori della Rai: amministrativi, tecnici, quadri, operai, tempi determinati, alle volte anche precari in partita iva, hanno saputo rispondere all'arroganza della politica, dei Direttori Generali che si sono succeduti negli ultimi anni, delle delibere del Consiglio di Amministrazione, di vertici che hanno fatto un uso personale dell'azienda, a molti altri che si sono spartiti tutto lo spartibile. Quest'azione che è iniziata nel 2010 e prosegue oggi con le ulteriori mobilitazioni ha saputo bloccare esternalizzazioni di aree amministrative e di produzione, ha saputo bloccare la chiusura delle riprese esterne, ha bloccato pesanti ridimensionamenti del perimetro aziendale e l'idea che si potesse far cassa vendendo gli asset strategici, ha lottato per evitare i licenziamenti, la chiusura degli uffici di corrispondenza, Rai Corporation, Rai Internazionale.

Purtroppo non tutto si è riuscito ad arginare, non tutto si è ottenuto, non si è riuscito a strutturare un ragionamento su investimenti e rilancio e rimane sul campo il ricatto del rinnovo contrattuale, utilizzato come leva per dividere i lavoratori col fine di far cedere quelle organizzazioni sindacali che sino a oggi hanno posto un argine al declino della Rai.


Nonostante questo, anche su quei settori che sembravano non recuperabili (è notizia di questi giorni su molti giornali), si sta tornando indietro: la Rai non chiuderà più Novantesimo Minuto, non chiuderà più gli uffici di corrispondenza di Nairobi e Mosca. Su tale risultato pesa la lotta dei lavoratori ed è curioso che sui giornali la notizia sia riportata con la seguente locuzione: "La Rai salva gli uffici di corrispondenza...." La domanda che dovrebbe porre un giornalista è: scusi signora Rai, ma la Rai salva… da chi? …da se stessa? Ci sembra che l’azienda si stia dissociando da se stessa.

È evidente che solo la conflittualità di Slc Cgil, Fistel Cisl, Snater è stata l’elemento di contrasto e argine alla smobilitazione di questi uffici e programmi, ma questo per fortuna i lavoratori lo sanno.


Per il Coordinamento un'attenzione forte va ai tanti precari, ai TD che ancora oggi hanno un trattamento discriminante, lo evidenzia la piattaforma aziendale che a loro prospetta solo la metà del recupero della vacanza contrattuale e ai lavoratori atipici che in molti casi svolgono identica mansione dei dipendenti ma senza diritti e con trattamenti economici irrisori.

Le modalità di reperimento del personale, la regolarità nell'utilizzo dei contratti e dei trattamenti economici che sono anche la tutela del lavoro dei TI, sono argomenti centrali per le OO.SS. e lo saranno ancor di più nei prossimi mesi.


Stessa attenzione va data agli appalti, inizia a esserci una diffusa consapevolezza che questo è un tema fondamentale per la sopravvivenza della Rai, in questo senso iniziano a emergere denunce dei lavoratori e focalizzazione sulle ditte appaltatrici, in questo le OO.SS. e le Rsu/Rls debbono essere strumento utile di controllo e di denuncia se necessario anche alle autorità preposte.


Per il Coordinamento è evidente la necessità di concludere il più rapidamente possibile il rinnovo contrattuale, la condizione salariale in Italia è sempre più pesante, i 29 mesi pesano sulla condizione di molte famiglie e persone in maniera insostenibile, soprattutto lì dove i salari non hanno elementi di maggiorazione e di riconoscimento aggiuntivo, in particolar modo per chi ha poca anzianità e per i TD.


Si ravvisa la necessità, espressa con chiarezza dal Coordinamento, di rivedere la struttura contrattuale ma dentro un percorso che non svilisca le mansioni e le professioni ma che anzi le riqualifichi, che non faccia saltare elementi d’indennizzo di un disagio senza che questo sia compensato da un miglioramento della condizione di lavoro e una diversa modulazione del salario.


Rimane uno degli elementi fondamentali il contrasto alla vendita degli impianti trasmittenti di Rai Way, in tal senso nei prossimi giorni si valuteranno ulteriori specifiche iniziative. È necessario, com’è richiesto nell'ipotesi contrattuale Slc Cgil, Fistel Cisl e Snater, avere un pronunciamento definitivo da parte del ministero competente che valorizzi l’asset e superi le sabbie mobili della Rai.


È patrimonio comune che il rinnovo delle Rsu è elemento fondamentale di partecipazione e di democrazia. Il Coordinamento ha assunto quanto definito dalle segreterie nazionali: avviare il rinnovo in tutti i luoghi dove la rappresentanza sindacale unitaria è naturalmente scaduta. Il rinnovamento, l'inserimento di nuovi lavoratori, con esperienze diverse e nuove, è l'energia necessaria per spingere l'azienda a un cambiamento di modalità relazionali e di sistema.


Nei prossimi giorni le Segreterie Nazionali daranno ulteriore comunicazione per indicare mobilitazioni e iniziative di lotta.

Roma, 30 maggio 2012

SEGRETERIE NAZIONALI

SLC - CGIL FISTel - CISL SNATER