"La gara per i servizi di contact center per attività di back office non è una gara al massimo ribasso bensì ad aggiudicazione economicamente più vantaggiosa cioè basata non solo sull’offerta economica ma anche sulla valutazione tecnica del progetto proposto dai fornitori che consente di garantire la qualità del servizio erogato, il pieno rispetto dei lavoratori, la regolarità contributiva, la sicurezza dei luoghi di lavoro". In risposta all'allarme la lanciato ieri dalla Slc-Cgil, Enel smentisce la notizia e in una nota mette nero su bianco i termini della gara da 50 milioni di euro per i servizi di contact center e le attività di back office.
"La gara - puntualizza Enel - non prevede uno sconto al ribasso rispetto ad un valore prestabilito dall’azienda (base d’asta) ma l’indicazione di un’offerta libera da parte dei partecipanti alla gara. Va evidenziato anche che l’importo presunto della gara è stato valutato in piena coerenza con i contratti attualmente in vigore considerando anche l’attualizzazione dei prezzi".
Enel tiene a precisare infine che, "come già riconosciuto da Assocontact, ha sempre dimostrato di saper ascoltare tutti gli attori coinvolti coinvolgendoli nella impostazione di un percorso virtuoso e sensibile agli aspetti sociali pur operando in un mercato di forte competitività".
Tlc, call center: Slc Cgil, Enel non giochi al massimo ribasso. Governo convochi tavolo


Tlc, call center: Slc Cgil, Enel non giochi al massimo ribasso. Governo convochi tavolo
E’ con preoccupazione che leggiamo quanto dichiarato da Assocontact riguardo la gara aperta da Enel per una commessa da 50 milioni di euro che, così formulata, non ripagherebbe al vincitore il costo del lavoro e degli investimenti necessari a garantire il servizio.
Come SLC-CGIL da tempo denunciamo come le politiche di massimo ribasso applicate dai committenti stiano seriamente mettendo a rischio un settore che da lavoro a svariate migliaia di donne e uomini, spesso in zone del Paese dove certo non abbondano le offerte di occupazione dignitosa e stabile.
Colpisce e sconcerta poi che un’azienda pubblica del valore e dell’importanza di Enel sia fra quelle che più si distinguono in questa politica miope.
E’ ormai giunto il tempo che si riapra il confronto su un settore, quello dei call center, che solo cinque anni fa ha conosciuto una stagione di stabilizzazione che ha dato contratto e diritti a più di 25000 persone e che oggi rischia seriamente di ripiombare nella precarietà, trascinando con se le speranze e le sacrosante aspirazioni di migliaia e migliaia di lavoratrici e lavoratori.
Chiediamo ad Enel di ripensare radicalmente la propria politica di assegnazione delle gare ed al Governo di riconvocare in tempi rapidi il tavolo di confronto sui call center che, ormai due anni orsono, aveva prodotto un documento, condiviso dalle parti sociali per il rilancio del settore.
“ENEL, pressione insostenibile, Bando da riformulare” - Cgil e Slc Catania -


Al via la gara da 50 milioni di Euro, ma la base d’asta non copre nemmeno i costi Zunino (Assocontact): “Ennesima gara al ribasso priva di fondamento industriale”
- L’allarme va esteso -
Più di tre anni fa abbiamo lanciato l’allarme . E’ incredibile che la civiltà giuridica di un paese sviluppato non si occupi di disciplinare attraverso capitolati generali d’appalto un settore di attività, come quello delle telecomunicazioni, dove girano montagne di denari.
Il costo del lavoro ed anche i costi necessari per la sicurezza del personale, così come avviene nel settore dei lavori pubblici, dovrebbe essere messi al riparo da eventuali ribassi così come dovrebbe essere messa in chiaro la filiera del subappalto e quindi delle responsabilità.
E’ forse illegittimo chiedere che venga messo in disciplina il settore ? Non è forse vero che sulle telecomunicazioni si riverseranno i maggiori investimenti dei prossimi anni?
Non c’è tempo da perdere, occorre agire velocemente. Non è più tollerabile (o forse si tratta di distrazione voluta) che attraverso i contratti di agenzia le committenti affidino i lavori e si possano così mettere al riparo rispetto alle eventuali evasioni/elusioni di legge.
Nel sistema delle forniture tramite agenzia si annida il malaffare, la commistione politica, il riciclaggio.
Ci si svegli dal torpore e si affronti il problema per quello che è. Occorre disciplinare, e bene , gli appalti per legge; deve ritenersi illegittimo ed illegale il rapporto di agenzia. Che ognuno si assumi le proprie responsabilità. La lotta al riciclaggio ed al malaffare va praticata e non semplicemente predicata.
Il Segretario Confederale della Cgil Catania: Giovanni Pistorio
Il Segretario Generale della Slc Cgil Catania: Davide Foti