"Condotta antisindacale": così ha deciso il Tribunale del lavoro della Capitale sul ricorso promosso dalla Filcams di Roma est nei confronti del call center "Festa" del gruppo Snai. "Un accordo siglato tra la Fistel Cisl, sindacato privo di rappresentanza aziendale, e la Festa - dichiara Ernesto Rocchi, segretario generale della Cgil di Roma est - prevedeva il superamento del contratto nazionale di lavoro e l'introduzione del contratto individuale per le lavoratrici e i lavoratori. Coloro che non hanno sottoscritto quell'accordo - precisa - sono stati trasferiti da Roma a Lucca".
Per l'avvocato Pierluigi Panici, legale della parte ricorrente, il pronunciamento del Tribunale è doppiamente importante: "Da un lato, sanziona il comportamento datoriale finalizzato a privare i lavoratori iscritti alla Cgil del contratto collettivo nazionale; dall'altro, la delegittimazione da parte dell'azienda del ruolo del sindacato come agente contrattuale. L'azienda - conclude il legale - ha trattato con un sindacato inesistente escludendo l'unico, la Filcams Cgil, di fatto presente". Soddisfazione viene espressa anche dalla Filcams nazionale.
CONFRONTO CONTRATTO FESTA CON ALTRI CCNL. LEGGI...
Festa srl: Vittoria della CGIL. condannata Azienda per comportamento antisindacale. Ennesima figuraccia della Fistel-Cisl.


Care/i compagne e compagni,
il giorno 16 giugno u.s., il Tribunale di Roma ha condannato la società Festa per comportamento antisindacale, ordinando di applicare il CCNL del Commercio a tutti gli iscritti alla Filcams CGIL e a tutti quelli che, per fatti concludenti, hanno dimostrato di non accettare l’accordo aziendale, sostitutivo del CCNL, firmato dalla Fistel-Cisl.
Alla base della motivazione oltre al non aver informato la RSA della CGIL della trattativa vi è anche e soprattutto il principio, già consolidato in giurisprudenza, per cui se “il patto modificativo (in questo caso il contratto aziendale con deroghe della Fistel-Cisl ndr) non fosse sottoscritto da tutte, ma soltanto da alcune delle organizzazioni sindacali che, all’origine, avevano sottoscritto il contratto collettivo, gli effetti di questo patto si dispiegherebbero soltanto nei confronti delle parti firmatarie, mentre l’accordo pre-esistente continuerebbe a produrre i propri effetti per chi lo aveva sottoscritto”.
Con questa sentenza si mette un serio stop al tentativo di svilire la funzione del CCNL, oggi in alcune aziende di call center che applicano il CCNL del terziario, domani magari nei call center che applicano il CCNL delle Tlc.
Ovviamente la vertenza proseguirà con l’impugnazione individuale delle trasferte da parte dei singoli lavoratori (trasferte usate a fini punitivi per costringere molti di loro ad accettare il nuovo contratto aziendale), ma un primo risultato importante è stato raggiunto.
Alla Filcams di Roma e ai lavoratori coinvolti da questa vertenza riconfermiamo tutta la nostra solidarietà e disponibilità a sostenerne le ragioni, politiche e sindacali.
Cordiali saluti.
p. la Segreteria Nazionale
Alessandro Genovesi
