14 giugno 2011

TELEPERFORMANCE: BASTA GIOCARE COL FUTURO DEI LAVORATORI

Comunicato del 14 giugno 2011:

Ormai le dichiarazioni dell’AD di Teleperformance Italia assomigliano sempre di più a quelle di quei nobili decaduti che non perdono occasione di raccontare, spesso fuori contesto, all’universo mondo quanto fossero belli i tempi andati!

Il “nostro” in particolare ama ripetere, per la verità con sempre minore convinzione, la storia di Teleperformance azienda più brava nell’aver stabilizzato tutti e meglio i propri dipendenti. E lo fa, spesso, proprio quando annuncia che, di quegli “stabilizzati alla perfezione”, ne vuole cacciare ora 847, ora 1464!

A questa vanteria oggi l’AD di Teleperformance ha ritenuto di dover aggiungere anche la storiella del “nemico interno” che rema contro e strumentalizza per motivi politici i licenziamenti.

Quanto poi alle motivazioni che sono dietro ai licenziamenti, l’AD ha le idee chiarissime: la colpa è dell’interruzione del processo di stabilizzazione, omettendo però di citare, fra le cause che stanno maggiormente mettendo in crisi il settore, quelle delocalizzazioni di cui Teleperformance è una delle maggiori ed attive protagoniste. E’ chiaro che mentre queste ultime sono direttamente ascrivibili a precise scelte aziendali (quindi anche dell’AD), la prima motivazione è talmente general-generica che viene da chiedersi a chi l’azienda imputa questa interruzione: al destino cinico e baro? Al fato?

Siccome noi continuiamo a pensare che 1464 licenziamenti siano sempre un problema, soprattutto quando sono causati, da un lato, da effettivi problemi di carattere regolamentare, legislativo, fiscale, dall’altro, ed in gran parte, dalla politica delle delocalizzazioni sempre più diffusa nel nostro settore, non capiamo come l’apertura di un tavolo di confronto al Ministero dello Sviluppo Economico possa mettere a rischio la tenuta occupazionale di Teleperformance. Di solito prima si parla del piano industriale, delle garanzie di sviluppo dell’azienda e dopo si verificano gli ammortizzatori sociali!

E’ evidente come a Teleperformance non interessi una trattativa vera, dove verrebbe chiamata a presentare un piano serio con impegni più stringenti ed esigibili sugli investimenti in Italia di quelli sottoscritti un anno fa al Ministero del Lavoro.

A Teleperformance in realtà sembra interessare solo “parcheggiare” qualche centinaio di lavoratori in Cassa Integrazione, ben sapendo che queste persone difficilmente potranno tornare a lavoro se non si superano quelle storture alla base dell’interruzione del processo di stabilizzazione del settore e, soprattutto, se non si riporta in Italia il lavoro che si è trasferito all’estero.

La smetta l’azienda di giocare con le persone ed affronti, una volta per tutte, il tema del futuro di Teleperformance Italia in modo serio, dimostrando con i fatti di volersi impegnare in Italia e non limitarsi a “mettere toppe” a carico del contribuente continuando a crescere a dismisura nelle sedi albanesi.

Segreteria Nazionale SLC-CGIL